mercoledì 13 febbraio 2019

Proverbi garfagnini: come conoscere le proprie radici

Si diceva una volta che i proverbi erano la saggezza del popolo.
Erano proprio in quei tempi in cui con un proverbio si metteva fine a una lunga discussione, ma non solo, il loro uso occupava tutti gli aspetti della vita, con i proverbi si insegnava ai figli le regole del viver quotidiano, con i proverbi si accettava una spiegazione a fatti naturali o anche sovrannaturali e addirittura chi parlava per proverbi veniva ritenuto una persona saggia. Insomma il proverbio era un pilastro del viver sociale, una specie di raccolta di leggi autorevoli e condivise. I proverbi non sono farina della storia contemporanea ma la loro conoscenza si ha da tempi lontanissimi, si trovavano già nelle culture primitive come parte fondamentale del sapere e in forma scritta vediamo che gli egizi, i babilonesi, gli assiri e cinesi ne facevano uso nei codici che riguardavano le varie branche delle attività e nei diversi aspetti del sapere. Per essere ben chiari il proverbio non è cosa da poco storicamente parlando, grazie ad un proverbio si possono ricostruire frammenti importanti della filosofia di vita di un popolo, dei suoi valori, del panorama sociale economico, in altre parole vi si può leggere tutto ciò che non è scritto nei libri di storia. La Garfagnana è ricca di proverbi più o meno conosciuti e anche qui come detto possiamo capire molte cose sul viver garfagnino di un tempo. La maggior parte di queste massime è infatti legata all'attività contadina e alle condizioni del clima che miravano ad avere un raccolto migliore, ma anche la devozione ai santi e alle loro auspicate grazie vede un'abbondanza di proverbi, quello che però traspare dai proverbi locali è la visione positiva di essi, volti comunque sia a trovare una soluzione positiva ad ogni problema che si presenta, questo ci dice molto anche sulla morale di vita dei garfagnini di una volta. Guardiamo allora di andare nello specifico e vedere un po' qualcuno di questi proverbi nostrali e di dare (dove mi è possibile) anche una spiegazione. 
Direi che il proverbio garfagnino per antonomasia è questo: "Quando
la Pania ha il cappello garfagnin prendi l'ombrello". In effetti niente di questo è più vero, quando le nuvole vengono dal mare e
La Pania con il cappello
(foto David Sesto)
sovrastano la cima della Pania (nostra montagna per eccellenza)in Garfagnana è bene prepararsi alla pioggia. Infatti a conferma di questo se si vuole c'è il proverbio
 inverso che lega a doppio filo la meteorologia con l'agricoltura:"Quando le nuvole vanno verso il mare prendi la zappa e vai a zappare"e così quando vediamo che nuvole tornano verso il mare oltrepassando le Apuane il contadino può preparare i suoi attrezzi per ricominciare a lavorare nei campi.Come visto molti dei proverbi della valle sono legati al tempo, proprio perchè una situazione meteo più o meno buona in Garfagnana faceva la differenza. La nostra valle nei tempi antichi e in parte anche oggi è una terra legata ai raccolti, all'agricoltura e ai prodotti del terreno da mettere in tavola per sfamare le numerose famiglie di una volta, ecco che allora i nostri vecchi erano sempre a scrutare il cielo e a vedere dai "movimenti" della natura cosa poteva più o meno influenzare il clima e allora vediamo nascere dei proverbi che ci dicono di come può evolvere il tempo: "Arcobalen della mattina tutto il giorno spiovicina, arcobalen della sera se è torbato rinserena"; i nostri antenati dicevano che se fosse apparso un arcobaleno al mattino, tutto il giorno probabilmente avrebbe fatto tempo piovigginoso, in caso contrario qualora si fosse mostrato sul far della sera il giorno dopo sarebbe stato sereno. "Quando torba sulla brina acqua o neve si avvicina"; questo è un proverbio assai conosciuto e dice che quando annuvola sulla brina non è difficile che in Garfagnana possa nevicare. Ce ne sono altri (sempre su questo tema) in dialetto stretto: "Cielo a pan o piove oggi, o piove diman", con il cielo coperto di nuvole compatte sicuramente se non piove il giorno stesso pioverà il giorno dopo. In dialetto è pure un altro:" Se piove per l'ascenzion va tutto in perdizion"; se pioverà il giorno dell'Ascensione (nel mese di maggio) tutto il raccolto ahimè andrà perso. Bellissimo e significativo il prossimo proverbio:"Quando tira la tramontana pane e vino in Garfagnana", in parole povere dice che se l'inverno sarà molto freddo, si avranno finalmente abbondanti raccolti.

Altri proverbi ancora, invece puntano il dito sulla scaltrezza e la furbizia del garfagnino, ecco che allora a tutti è conosciuto il detto "Garfagnino scarpa grossa e cervello fino" , meno conosciuto 
l'altro che tira in ballo un bel pezzo di Toscana:"Per farla a un fiorentin ci vuole un lucchese, ma per farla a un lucchese e un fiorentino ci vuole un garfagnino"
Ci sono anche proverbi sulla vita quotidiana che insegnano come si suol dire "a stare al mondo". "Se vuoi star bene a questo mondo appoggiati a un campanile o a un sasso tondo"; i nostri vecchi dicevano in sostanza due cose, che per star bene su questa terra bisognava farsi prete o intraprendere il mestiere del mugnaio (il rimando al sasso tondo fa riferimento alla macina del mulino).Significativo pure quello che dice: "Penso e ripenso e a pensà vaneggio.Credevo di fa mejo e invece ho fatto peggio", insomma, certe cose bisogna farle senza pensarci troppo. Anche l'amicizia è importante e il proverbio ci rimanda a questo detto: "Se vuoi tradire l'amico acqua sulle cirage e vin sul fico"; se vuoi tradire o far star male un amico prova a fargli bere l'acqua con le ciliege e il vino con i fichi. I proverbi garfagnini mettono in guardia anche sull'amore, ed ecco che in questo caso la similitudine fra la castagna più preziosa (la carpinese) e una bella ragazza è ben azzeccata:"La carpinesa è vista ed  è presa". Attenzione anche a chi ha una bella moglie: "Se c'hai la moglie bella ti ci vuol la sentinella".
Non potevano mancare i proverbi riferiti ai mesi dell'anno."Gennaio
polveraio empie il granaio", un gennaio ventoso e asciutto fa si che l'anno porti dei  buoni raccolti di  grano. "Chi ha un ciocchetto nel cortile lo asserbi a marzo e aprile"; secondo questo proverbio sarebbe il caso di conservare un po' di legna per il camino per marzo e aprile, potrebbe fare ancora un po' di freddo. "Quel che fa a maggio fa a settembre", il tempo che farà a maggio lo farà anche a settembre. "Giugno ha la falce in pugno"."Luglio trebbiatore quanta grazia del Signore". "Agosto fa che il grano sia riposto". "Asciutto di settembre leva e un rende" . "Per i santi cappotto e guanti, ma se freddo non fa, aspettalo a febbrà", se non fa freddo a novembre, sicuramente lo farà a febbraio. "Dicembre imbacuccato raccolto assicurato".
Naturalmente una terra di forte tradizione cattolica come la Garfagnana non poteva far altro che affidarsi ai santi anche nei
Santa Barbara e il fulmine
suoi proverbi.
 "Per San Pellegrino la castagna è come un lupino"; a maggio la castagna è ancora piccolissima, mentre "Tra San Jacopo(ndr:25 luglio) e Sant'Anna (n.d.r:26 luglio) mette l'anima la castagna", oppure a "San Lorenzo gran calura e Sant'Antonio gran freddura, l'uno o l'altro poco duran". "Santa Barbara e San Simon liberateci dal lampo e dal tron", difatti Santa Barbara protegge dai fulmini e San Simone dai tuoni."Se piove per Santa Maria(n.d.r:15 agosto) il caldo porta via".
Siamo arrivati quindi alla fine di questo piccolo viaggio nella saggezza popolare garfagnina. I proverbi alle volte fanno sorridere, ma allo stesso tempo sono rivelatori di grandi verità e apprendere le perle di saggezza dei nostri nonni significa anche conoscere le nostre radici.



Bibliografia:

  • "La gente garfagnina dicea così" a cura dell'Unione dei Comuni della Garfagnana edito dalla Banca dell'identita e della memoria" anno 2005

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