mercoledì 1 aprile 2020

La misteriosa origine del nome delle 33 vette delle Apuane

“Da essi monti si diramano vari contrafforti, che portano sui loro
ciglioni acute prominenze ed una criniera dentellata e discoscesa tanto, che un uomo che non abbia le ali di Dedalo o di Gerione difficilmente può su quelle balze passeggiare. Essendo che simili creste, dove solo allignano piante alpine e annidiano aquile, sono fiancheggiate da profondi burroni pietrosi di color grigio, i quali si succedono gli uni appresso gli altri in direzione quasi uniforme, in guisa che visti dall’alto offrono all’immagine la figura di un mare tempestoso istantaneamente pietrificato". 
Nel 1883 lo storico e geografo Emanuele Repetti descriveva le Apuane con una similitudine fra le più belle ed espressive che siano mai state scritte su queste montagne, eppure di questi luoghi avevano scritto letterati sublimi come Dante, Ariosto e Boccaccio, tuttavia la definizione "di un mare in tempesta istantaneamente pietrificato", rende chiara l'immagine e la natura delle Apuane.
"un mare in tempesta pietrificato"
 Borra Canala
(Foto Paolo Marzi)
D'altronde le Apuane sono sempre state montagne quasi magiche, a partire proprio dal loro aspetto, dalla loro storia, dalle leggende e dalle "fole" che una volta si raccontavano la sera a "veglio". Erano narrazioni che vedevano un intrecciarsi di vicende sacre e profane: diavoli, santi, streghi, buffardelli, "omini" selvatici, erano i protagonisti di queste leggende, trame che avevano radici antichissime e che si rifacevano a coloro che dettero il nome a queste antiche vette: gli Apuani. Erano loro gli antichi abitanti di questi monti, fieri, indomiti e cocciuti, proprio come sono oggi quelli che vivono da queste parti. La denominazione Alpi Apuane compare, forse, la prima volta nel 1804 al nuovo dipartimento del Regno italico: "
L'aspetto frastagliato delle creste montuose, che ricordano quelle delle Dolomiti, e il biancheggiare quasi niveo dei detriti marmorei delle celebri cave, giustifica il nome di Alpi". A proposito di nomi ci siamo mai chiesti il significato del toponimo delle trentatrè maggiori cime delle Apuane? Chi è appassionato di passeggiate o
(Foto Paolo Marzi)
scalate sarà salito su quelle cime decine e decine di volte... e fra sè e sè non si sarà mai chiesto... ma perchè il Monte Cavallo si chiama così?...e la Pania Secca?... e il Sagro? Una buona parte di questi nomi si rifà proprio a quelle leggende narrate al caldo di un camino, o anche alle 
millenarie tradizioni di popoli remoti, altre ancora alla conformazione del monte stesso...Proviamo allora, a fare un viaggio nel misterioso mondo dei loro toponimi.

Prima di cominciare però, se mi consentite vorrei chiedere il vostro aiuto, nonostante le mie varie ricerche non sono riuscito a dare un significato ed un perchè a tutti i nomi delle vette apuane, chiedo per questo la vostra assistenza per completare la definizione delle otto cime che mancano all'appello.
L'elenco non sarà alfabetico, ma andremo per ordine di altezza, dalla cima più alta a quella più bassa.
Il Pisanino 
La vetta più alta di tutte le Apuane, che nome curioso...il rimando
Il Pisanino
(foto di Emanuele Lotti)
va subito alla città di Pisa...e così in effetti è. Eravamo ai tempi delle confederazioni etrusche e i centri urbani più ricchi come Pisa venivano regolarmente depredati. In una di queste scorribande il popolo spaventato per sfuggire alle persecuzioni scappò verso nord e uno di questi spaventati soldati arrivò fino in alta Garfagnana. Trovò rifugio presso un pastore che aveva il suo gregge su questo alto monte. Lo sventurato per paura però non rivelò mai il suo vero nome a nessuno e per gli abitanti del luogo era conosciuto semplicemente con l'appellativo di "Pisanino", al momento della sua morte quel monte dove aveva trovato riparo prese il suo nomignolo. (Per saperne di più clicca qui: http://paolomarzi.blogspot.com/2014/05/una-leggenda-struggentela-leggenda-del.html)

Monte Cavallo
L'etimologia del Monte Cavallo prende l'appellativo dalla sua conformazione, quattro sono le sue gobbe tondeggianti.
La Tambura
Il geologo Carlo De Stefani nel 1881 così scriveva: "...la chiamano
Il Sumbra

la Tambura o le Tambure, sebbene poi il nome di Tambura sia dato in special modo alla regione situata a nord del passo omonimo, comprendente anche il Monte Prispole, che, siccome dicevo, viene spesso chiamato, sebbene un poco impropriamente, Tambura. Si chiama Fosso Tambura il canale che scorre nella Valle di Arnetola e raccoglie le acque del versante est della Tambura e dalla Roccandagia e dalle pendici sud del Monte Fiocca e, probabilmente, il nome al fosso precede l'attribuzione del nome al monte"

Pania della Croce
La regina delle Apuane, conosciuta in antichità come "Pietrapana" , ovvero Monte degli Apuani. Agli inizi del 1800 si pensò però di fare
La Pania della Croce
di questa vetta l'altare delle Apuane. Dalla sua sommità si poteva ammirare, quasi toccare i tre elementi di vita terrena: acqua (il mare della Versilia), la terra (i monti garfagnini) e il cielo. Tale era la magnificenza che lassù ci si sentiva a stretto contatto con Dio e in segno di devozione fu eretta la sua prima croce che era in legno.(Per saperne di più clicca qui:http://paolomarzi.blogspot.com/2014/04/la-pania-della-crocee-la-problematica.html)

Monte Contrario
Veramente bizzarro il nome di questo monte. Questo appellativo fu usato per la prima volta in un documento ufficiale nel 1899 da Axel Chun (noto industriale ed appassionato di montagna). Già così era comunque chiamato dai pastori locali, poichè tale denominazione ha origine dal fatto di essere inserito nella linea di spartiacque apuana con andamento diverso da quello delle altre montagne, ma, naturalmente, anche per l'aspetto completamente diverso che offre all'osservatore se visto dall'Orto di Donna o dalle valli massesi.
Pizzo d'Uccello
La presenza dei corvi che li nidificano e in passato la maestosa
Pizzo d'Uccello
(Foto Daniele Saisi)
aquila reale che su quella cima aveva la sua casa gli attribuirono il nome

Monte Sumbra
Molte leggende ci sono su questa montagna nella zona di Vagli, dove il Sumbra incombe con la sua imponente mole. Il nome a quanto pare deriva dall'aspetto di un animale accovacciato sulla sua ombra.
Monte Sagro
I Liguri Apuani raccontavano che sulla cima vivesse un Dio pietoso elargitore di piogge, un monte sacro quindi, legato proprio al culto delle vette.
Monte Sella
Il toponimo nasce dalla sua forma a schienale d'asino
Pizzo delle Saette
Proprio lì, cadono tutti lì: lampi, fulmini e folgori. Sarà perchè il monte ha vene minerarie ferrose? Probabile.
Pania Secca
Verrà forse chiamata così per il suo aspetto brullo e spoglio? Ma
Pania Secca
(foto Paolo Marzi)
anche altre montagne apuane hanno il solito aspetto..Infatti la sua storia, o meglio il perchè di questo nome affonda le radici nella tradizione popolare e racconta che Gesù venne a far visita ad un pastore che li abitava. Il Signore bisognoso d'acqua la chiese all'uomo che malamente gliela rifiutò. Il gesto richiamò la collera di Dio su quel luogo e quando le nubi si addensarono sul monte e cominciò a piovere ogni goccia che cadeva si trasformò in una pietra, rendendo il monte spoglio e arido così come oggi lo conosciamo.(Per saperne di più clicca qui: http://paolomarzi.blogspot.com/2014/07/la-leggenda-della-pania-seccavoluta.html)

Monte Corchia
Per Corchia si può intendere conchiglia, riferito alla
Monte Corchia
caratteristica del monte che vede il suo interno vuoto e dove esistono numerose cavità.

Monte Altissimo
Il suo aspetto inganna, visto che altissimo non è, ma se visto dal mare la sua imponenza fa impressione.
Monte Croce
Più che altro famoso per la fioritura delle giunchiglie, ma il suo nome lo deve alle sue quattro creste, che in pianta formano una croce.
Monte Freddone
Nel suo nome c'è il suo perchè... Il luogo deve il suo appellativo all'ambiente umido di torbiera che lo contraddistingue.    
Monte Borla
Probabilmente dal greco bothros, che significa fosso, cavità, buca. Da lì anche il nome Borra Canala, zona situata ai piedi delle Panie.
Monte Maggiore
Visto da Carrara è il più grande, inevitabile che si chiamasse così
Monte Matanna
Qui facciamo nuovamente riferimento alle antiche divinità apuane: Thana, era la dea della luce lunare.
Monte Forato:
Credo che il suo toponimo non abbia bisogno di spiegazioni. L'arco
Monte Forato
(foto Daniele Saisi)
naturale si è formato per l'erosione di acqua e vento. Ha una campata di 32 metri e una altezza massima di 25 m, lo spessore della roccia che forma l'arco è circa 8 metri mentre l'altezza è circa 12 metri, queste misure ne fanno uno dei più grandi archi naturali italiani.

Monte Gabberi
In tempi lontani detto anche monte Gabbaro, da gabbro, glabro: liscio, pelato.
Monte Lieto
Che bel nome questo. In questo luogo sono stati trovati reperti dell'età del ferro che documentano l'occupazione da parte dei Liguri Apuani tra il 300 e il 200 a.C. Probabilmente anche questa era una montagna sacra a queste antiche popolazioni. Il suo toponimo è possibile che derivi da Leto parola legata al passaggio dalla vita terrena all'aldilà.
Montalto
La sua altezza era sfruttata dai Liguri Apuani, dove li insediarono torri di vedetta. L'ampia visuale sulla vallata e sul Mar Tirreno faceva si, che si potessero avvistare i nemici in lontananza.

Questa era l'ultima montagna da me studiata e analizzata. Come avete letto all'appello mancano alcune cime a cui non sono riuscito a
Foto Paolo Marzi
trovare il certo significato etimologico. A questo elenco mancano: il Grondilice, Roccandagia, Fiocca, Macina, Nona, Piglione, Prana e Procinto. Questo articolo perciò rimane incompiuto... Chiunque volesse darmi una mano a completare questo pezzo ne sarò ben lieto.

Spero comunque di aver fatto cosa gradita a tutti i miei lettori, agli amanti della montagna e ai suoi abitanti.

Bibliografia:

23 commenti:

  1. Il monte contrario pare secondo repetti e zaccagna chiamato cosi perche è l unico ad avere le venature al contrario,tutte le alpi apuane hanno le venature a 45 gradi verso il mare e l unico ad averle al contrario e proprio quello ed è il primo monte delle alpi il piu vecchio

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  2. Bello e Interessante. Si può aggiungere che il gruppo delle panie dal versante Garfagnino è chiamato “ l uomo morto” in quanto vedendolo da quella parte riconta una persona sdraiata.

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    1. L'omo morto è la montagna situata tra la Pania Secca e la Pania della croce, a differenza delle 2 che sono rocciose, nel versante garfagnino è molto verde e la sua forma riprende il profilo di una faccia rivolta al cielo.

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    2. L uomo morto una leggenda popolare diceva che era un gigante solo addormentato che si sveglierà quando il mare coprirà la pania della Croce. In pratica un tempo i pastori erano in lotta per aggiudicarsi i pascoli migliori, dato i terreni nelle panie erano prevalentemente Pietrosi. Così dopo varie dispute fra di essi uno dei giganti che abitava le montagne capi che l unico modo per cessare tutto ciò era adagiarsi sulla montagna. Adagio la testa sulla pania secca e inarcò le ginocchia ijnmodo da guardare verso il mare e in questo modo si formò la pania della Croce. Fu così che cessarono le guerre fra pastori e si assicuro una duratura pace per le genti della montagna.
      Tratto dal libro Racconti e tradizioni popolari delle Alpi Apuane.

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  3. L'uomo morto non è il gruppo delle panie,ma una cima,quella tutta erbosa sopra il rifugio Rossi!

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  4. Scendendo in autostrada da Aulla guardando a sn ci sono una serie di cime che formano il viso di un uomo sdraiato dove mi pare di ricordare che il Sagro sia il naso ben delineati poi fronte incavo occhi e mento

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    1. La chiamano la bella che dorme, si vede bene da vinca.

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  5. L'uomo morto e pure chiamato l'uomo che dorme.

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  6. Procinto forse deriva dalla cinta che ha il monte, la cintola del Procinto che lo cinge alla base

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    1. Grazie ! Può essere una teoria giusta . Grazie ancora

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    2. Si...confermo la risposta di GMarco, il procinto ha una cengia, uno stretto terzetto che lo gira tutto attorno.

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  7. Grazie 1000. Molto interessante.

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  8. come sempre preciso ed impeccabile, complimenti vivissimi

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  9. Giorgio Bezzi, CAI Carrara5 aprile 2020 alle ore 10:36

    L'Uomo morto delle Panie.
    Nell'osservare il gruppo delle Panie dall'alta Garfagnana, o meglio ancora dal Passo delle Radici o da San Pellegrino in Alpe, credo si possa ben capire come parte di questo gruppo (Pania Secca esclusa) rappresenti nel suo profilo contro il cielo la figura di un uomo morto sdraiato supino.
    Il Puntone di Mezzo al Prato (al di sopra del Rifugio "Rossi") costituisce la testa ed il naso del morto; il vicino Passo degli Uomini della Neve appare come il collo della persona; la Pania della Croce rappresenta la voluminosa pancia della figura.
    La cresta tra la Pania ed il Pizzo delle Saette lascia intravedere un rilievo che può essere identificato con le ginocchia del morto.
    Infine, l'aguzzo Pizzo delle Saette appare chiaramente come i piedi del morto rivolti all'insù.

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  10. Secondo Aldo Palazzeschi,studioso di lingue antiche,i nomi Sagro e Magra erano di origine semitica così come altri nomi geografici dell Italia centrale e derivavano da sagred=io sorgo, Oriente e Magred=tramonto,occidente

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  11. Se puo essere utile il monte brugiana, che fa da spartiacque fra Massa e Carrara lo chiamarono così in base a una voce popolare che deve essere messa in relazione con l abitudine dei pastori di bruciare con frequenza le pendici di questo monte al fine di creare o rinnovare ampie superfici prive di piante ed arbusti da destinare al pascolo.

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  12. Grazie dell'articolo, interessantissimo.
    Per la Nona so che molte vette, specie sulle Alpi, vengono denominate il base all'ora in cui il sole le tocca (fonte: G.B.Pellegrini, Toponomastica Italiana). La nona potrebbe essere alle le nove di mattina, o all'ora nona (le 15:00); poi dipende da quali valligiani hanno attribuito il nome

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    1. Grazie, interessantissime ipotesi entrambi e perdipiù molto plausibili

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  13. Per Grondìlice (basandosi su G.B.Pellegrini, Toponomastica Italiana) direi che -ilice sta per "leccio" (latino ilex). Mentre per la prima parte sarei piuttosto incerto, forse "grumus"="cumulo,altura", diffuso nella toponomastica italiana. Forse significa qualcosa tipo "grum d'ilice" inteso come "monte dei lecci". Bisognerebbe indagare anche sui nomi dialettali o su nomi attestati in documenti storici

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  14. Si tutto può essere, monte croce potrebbe dal celtico "cruach" passaggio in alto fra i massi – da cui i toponimi Monte Croce (Fabiano) – Cento Croci (ken cruach - Passo del Cerreto ) – Passo di Cento Croci (val di Vara) - approdo di Cento Croci (Pertusola di Lerici)

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  15. Il nome del piglione dice che derivi dal fatto che prende vento da ogni direzione

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