martedì 13 maggio 2014

Giulio Bonugli,il primo e l'unico garfagnino a partecipare al Giro d'Italia...

Giulio Bonugli
 prima di una gara...bellissima foto
E' cominciato il 97° Giro d'Italia.Tante volte ci siamo appassionati(adesso un po' meno...) a questa leggendaria corsa ciclistica che ha visto le gesta di tanti campioni,su tutti Bartali e Coppi, eppure mi sono domandato fra e me "Com'è possibile che nessun garfagnino abbia mai partecipato alla corsa più famosa d'Italia?" E mi sono ricordato di una via a Gallicano...Via Giulio Bonugli...e di qualche articolo letto non so bene dove....Ed ecco che per magia i famosi “cassetti della memoria” hanno ritirato fuori un personaggio dal sapore epico,quasi leggendario,uno di quei personaggi che sembra uscito dalle pagine di qualche libro di Edmondo De Amicis,vista la sua vita breve,intensa, stupefacente,da ragazzo per bene,quasi come se fosse vita romanzata ...storie di tempi andati.Lui si chiamava appunto Giulio Bonugli,il primo e l'unico garfagnino ad aver partecipato ad un Giro d'Italia (così almeno mi risulta...) era nato a Gallicano il 28 aprile 1905,grande era la passione per la bicicletta,che riusciva a coltivare con fatica visto che all'epoca le priorità erano altre,ma grande fu la sua passione e la sua tenacia che fu notato per caso da due giornalisti della Gazzetta dello Sport (che allora si occupava quasi esclusivamente di ciclismo e che proprio era l'organizzatrice diretta del Giro d'Italia) che erano giunti a Gallicano non si sa per quale motivo e che notarono subito la gamba (come si dice in gergo) di questo tenace ragazzotto ed anche perchè il regime fascista era in cerca di nuovi “idoli” venuti dal popolo,tant'è che Mussolini stesso incitava particolarmente a segnalare nuovi fenomeni delle due ruote che portassero in alto “gli italici colori”per l'Europa.Comunque sia la stoffa del buon ciclista c'era e finalmente Giulio fece il suo esordio nelle gare che contano nel 1927 nella Coppa Placci (corsa che ancora oggi si disputa nell' imolese dedicata alle giovani promesse) si classificò con un onorevole 18° posto,ma c'era poco da fare “quel toscano”
la "Domenica del Corriere"
piaceva,la sua pedalata era naturale,fluida,era pronto per l'olimpo del ciclismo,era pronto per correre con quelli che per lui fino a qualche anno prima erano “stelle” irraggiungibili di cui aveva sentito parlare in gracchianti radio o letto in polverosi giornali finalmente li avrebbe potuti vedere da “colleghi” nella classicissima Milano -Sanremo del 1928,avrebbe potuto correre insieme a Binda,Belloni,Girardengo,Brunero veri fuoriclasse delle due ruote e il risultato fu strepitoso alla prima vera corsa Giulio a soli 23 anni si piazzò al 28°posto.Ormai la carriera era lanciata il ragazzo nello stesso anno partecipò ad un giro di Lombardia e a un giro di Toscana. Giulio  aveva una particolarità correva senza squadra,correva solo,correva per se stesso e avrebbe corso così anche nella corsa delle corse,il Giro d'Italia.Era il 1929 era un Giro d'Italia che per la prima volta toccava il profondo sud,difficoltà organizzative,problemi logistici,complicazioni a reperire vitto e alloggio e la scarsità di strade asfaltate non scoraggiarono Giulio che dopo 14 tappe giunse a tagliare il traguardo all'Arena di Milano al 45°posto (su 116 partecipanti) a 2h e 22 minuti dal leggendario Binda vincitore del giro...Ma come spesso succede non tutte le favole finiscono con il “vissero felici e contenti” lo stesso Mussolini non si accontentava come detto prima più degli italici successi sulle due ruote in Europa, Mussolini

adesso voleva un impero da conquistarsi con i fucili e cannoni (e non solo...) cominciò così la guerra di Etiopia,il nostro Giulio partì per la lontana Africa e non fece più ritorno.Morì ad Acab ad Saat il 29 febbraio del 1936, aveva 30 anni. Gallicano gli ha dedicato una via del paese...

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