mercoledì 8 luglio 2015

Gli stemmi comunali della Garfagnana: ecco il loro curioso significato...

Avete mai dato un'occhiata allo stemma del vostro comune? Ma cosa mai vorranno dire tutti quei simboli? Fiori, galli,torri,leoni e perfino una bomba. Buona parte di queste effigi campeggiano negli stemmi comunali di tutta la Garfagnana e tutto queste figure fanno parte di un mondo complicatissimo e veramente difficile da interpretare, qui si entra nel campo dell'araldica. L'araldica è quella materia di cui si interessano esimi professori, che studia il blasone,cioè gli stemmi. In altre parole è quel settore del sapere che ha lo scopo di individuare, riconoscere, descrivere e catalogare gli elementi grafici di uno stemma per identificare in modo certo una famiglia, un gruppo di persone o una istituzione. Ecco, un'istituzione, come ad esempio i nostri comuni.Oggi cercheremo di capire comune per comune il significato di questi emblemi.In questo viaggio fra gli stemmi della Garfagnana mi farò aiutare dal volume "Blasonario della Garfagnana" del professor Francesco Boni De Nobili, noto scrittore e araldista.Quindi se vi fa piacere entreremo nei meandri della simbologia di questi stemmi e andremo ad analizzare uno per uno tutti i 16 comuni (+ 3)  cercando di spiegare il loro significato sconosciuto a molti,ne verrà fuori un quadro sicuramente curioso ed interessante.Non mi dilungherei di più e andrei a cominciare dal blasone che rappresenta tutta la Garfagnana essendo fra l'altro l'emblema stesso dell' "Unione dei Comuni della Garfagnana".
Prima di cominciare però vorrei fare una premessa, questa analisi andrà a descrivere gli emblemi di oggi, poichè nei secoli passati o sono cambiati radicalmente o gli attuali sono stati modificati in qualche variante.Vorrei aggiungere che la ricerca dei significati e dei colori  di questi stemmi dei comuni garfagnini si fonda essenzialmente su tre ulteriori fonti:i timbri comunali risalenti più o meno al primo decennio successivo all'annessione al Regno d'Italia, il frontespizio del volume del Raffaelli "Descrizione geografica,storica, economica della Garfagnana" (1879) e il volume "Gli stemmi dei comuni della Toscana"(1860) realizzato da Angelo Ardinghi.Userò inoltre, come giusto che sia, per la descrizione degli stemmi le terminologie (comprensibili) che si usano in araldica.

"Unione dei Comuni della Garfagnana": D'azzurro, alla bomba nera,infiammata di rosso in alto e ai lati
Motto: LOCO ET TEMPORE
Stemma derivante dall'impresa vittoriosa di Alfonso I d'Este (regnante in Garfagnana dal 1505 al 1534) contro gli spagnoli e l'esercito pontificio. Stemma detto della "granata svampante" con il motto "Loco et Tempore" coniato da Ludovico Ariosto come monito ad agire nel momento giusto e nel luogo giusto, come la bomba che scoppiava appunto nel luogo e nel momento giusto
Camporgiano: D'azzurro, a una fortezza d'oro, terrazzata di verde,merlata di otto pezzi,murata di nero, sormontata in capo da due stelle di sei punte d'oro,inframezzate da una cometa con coda d'azzurro
La versione ottocentesca tratta dal libro comunale presenta alcune innovazioni. La fortezza ricorda il possente torrione del castello quattro-cinquecentesco, sede dei giudici. La bandiera sventolante sulla torre nel vecchio stemma si riferisce alla funzione di governo esercitata da Camporgiano sull'alta Garfagnana nel periodo che fu vicaria.Le stelle potrebbero indicare la giusta guida riferita allo stesso giudice.La versione attuale talvolta raffigura una cometa d'azzurro anzichè. una bandiera. La cometa dovrebbe trattarsi di un'arbitraria,errata interpretazione della bandiera.
Careggine:  D'azzurro all'aquila di nero, coronata d'oro, posata sull'asse di un carro (d'oro), sulla campagna di verde e sormontata dalle parole CAR-POP di nero.Già il frontespizio dell'opera del Raffaelli (1879) propone questo stemma con l'aquila e il carro.L'aquila può essere un riferimento all'esercito estense di cui era già simbolo, mentre il carro richiama il nome del comune.La scritta è una sintesi di CARECINI POPULOS
Castelnuovo Garfagnana: D'oro, al leone al naturale.
Il leone nero si evince dagli esemplari rinascimentali posti sul piedistallo dell'altare di San Giuseppe nel duomo di Castelnuovo. Il leone è posto a ricordo dell'antico nome della città "Castel del leone", ma probabilmente si riferisce anche alla funzione dominante tenuta sulla Garfagnana, per secoli, sede di commissari e governatori
Castiglione Garfagnana: Troncato di rosso d'argento,al leone attraversante d'oro,sormontato da un cartiglio d'argento,caricato della legenda"Fortis et Fidelis" in caratteri neri.
La campitura, sebbene con i colori alternati potrebbe essere un richiamo ai colori di Lucca, città alla quale Castiglione rimase sempre fedele, come pure a Lucca si riferisce il motto nel cartiglio
Fabbriche di Vallico: (oggi facente parte del comune di Fabbriche di Vergemoli) D'argento alla banda ondata d'azzurro,attraversata da un castello d'oro, aperto e finestrato del campo,murato di nero,sormontate da tre stelle di otto punte.
La banda ondata d'azzurro si riferisce al torrente Turrite. Il castello raffigurato richiama probabilmente la rocca di Trassilico, antica sede comunale.Le stelle in questo caso richiamavano forse l'aggregazione di più popolazioni in unico comune.
Fosciandora:  Di cielo, al fiore d'argento,gambuto e fogliato di verde,nodrito sulla cima di una montagna al naturale cima innevata.
Il fiore è localmente interpretato come un giglio in virtù del suo colore.Il monte coperto di verde e di bianco fa evidente riferimento alla natura montuosa e boscosa del territorio. In taluni esemplari la cima del monte è innevata, forse con riferimento alle condizioni climatiche invernali
Gallicano: D'argento al gallo bargigliato e crestato di rosso,ardito sulla campagna verde
Lo stemma fa diretto riferimento per assonanza al nome del comune, che tuttavia deriva con tutta probabilità dal nome di Gallicus (con il suffisso anus indicante l'appartenenza) che potrebbe riferirsi al fondatore del paese. Il gallo ardito è simbolo di vigilanza e attesa
Giuncugnano : Di cielo d'azzurro,alla pianta di giunco tre rami fioriti e posti a ventaglio,il tutto al naturale,nodrita sulla cima di una montagna al naturale
Lo stemma fa diretto riferimento per assonanza al nome della località che sebbene derivi molto probabilmente dal nome Lucundius con il suffisso anus indicante appartenenza) tuttavia richiama la pianta di giunco
Minucciano: D'argento alla torre di rosso merlata di sette pezzi, aperta del campo, murata di nero,fondata sulla campagna di verde,cimata di un braccio.
La torre fa riferimento al fortilizio di Minucciano, il cui carattere bellico e rafforzato dal braccio armato.La porta aperta richiama la posizione geografica strategica del comune, a cavallo del crinale che separa la Valle del Serchio dalla Valle dell'Aulella.
Molazzana:  D'azzurro alla cinta ubica aperta di pietra,torricellata di tre pezzi coperti,fondata sulla pianura di verde.
Le mura turrite ricordano il possente castello di Molazzana ,intorno al quale si sviluppò il paese.
Piazza al Serchio: Di cielo,alla piazza di paese,con lo sfondo di un edificio coperto di rosso,accostato da due file di palazzi in prospettiva, al capo di verde, a undici pali di rosso, caricato di una spada in banda attraversante su un pastorale in sbarra,sormontati da una mitra vescovile
Il nome attuale del comune risale al 1863.Precedentemente era denominato Pieve di Castelvecchio. Spada,pastorale e mitra richiamano gli arcivescovi di Lucca che dai tempi remoti godevano del titolo del titolo di conti di Piazza e Sala.L'attuale statuto del comune di Piazza al Serchio rinvia la descrizione dello stemma a una riproduzione in calce nello statuto stesso,che raffigura la sommità dello stemma con pali di verde e di rosso, certamente conseguenza di un'approssimata interpretazione del tratteggio verticale, che rappresenta quest'ultimo colore.
Pieve Fosciana: D'argento al cuore ardente di rosso,accompagnato in punta da un cartiglio dello stesso caricato della legenda"Unum sumus" di nero.
Il cuore infiammato ricorda i sentimenti patriottici risorgimentali, come pure il motto "io sono uno". Per tradizione infatti a Pieve Fosciana nel 1831 è stata esposta per la prima volta in Toscana la bandiera tricolore.Diversi abitanti parteciparono ai moto del 1848.
San Romano Garfagnana: D'azzurro,alla torre di rosso, merlata di cinque pezzi,murata di nero,aperta e finestrata del campo,fondata sulla pianura di verde;al capo di rosso,caricata da un ramo di palma di verde attraversato da una spada d'argento guarnita.
La torre ricorda la rocca tonda,una delle tre che formavano la fortezza delle Verrucole. Spada e palma ricordano San Romano soldato e martire che da nome al paese. La palma infatti è l'attributo tipico dei martiri,simboleggia la vittoria sulla morte.
Sillano: Troncato semipartito: nel 1°di cielo,a soldato romano rivolto,impugnante nella mano destra una spada posta in palo e sinistrato da un ramo di palma di verde,nodrito sulla partizione, nel 2° fasciato d'azzurro e d'argento di dieci pezzi, nel 3° palato d'oro e di rosso in dieci pezzi
La figura di un soldato romano richiama l'antica Roma tramite il nome di Silla. Un'antica epigrafe oggi scomparsa, faceva risalire la nascita di Sillano al 652 del calendario romano (102 a.C) quando il comandante Silla allora luogotenente di Mario si trovava in Liguria. Il ramo di palma fa probabilmente riferimento a San Bartolomeo apostolo martire patrono del paese. Come detto in precedenza la palma è il simbolo dei martiri.
Trassilico: D'azzurro alla rocca al naturale,merlata aperta e finestrata del campo, recante nella parte superiore due chiavi decussate e addossate,fondata su una montagna al naturale.
La torre richiama certamente l'antica rocca fortificata di Trassilico. Ardinghi raffigura la montagna al naturale"attraversata da una strada dello stesso,ondeggiante in palo e adducente alla porta".Il comune di Trassilico,con decreto 441 del 10 maggio 1947 è stato abolito.Oggi è sotto Gallicano
Vagli Sotto: D'azzurro alla rocca di rosso murata di nero,aperta, dal campo,merlata di quattro pezzi,fondata su una campagna di verde, cimata di una bandiera rivolta interzata in palo di rosso, accompagnata nel cantone destro del capo da una stella di sei punte d'oro.
Indagini effettuate nell'archivio comunale di Vagli circa lo stemma comunale,hanno dimostrato che  l'antico sigillo rappresentava una torre massiccia merlata alla guelfa sulla cui cima muoveva un guerriero,la torre accompagnata a sinistra da una stella.La rocca merlata fa riferimento ai fortilizi che difendevano Vagli di Sopra e probabilmente il dominio feudale dei signori di Careggine. Lo stemma è poi stato modificato. Dal vecchio al nuovo come in molti altri,ha avuto origine dal gusto, meglio del capriccio del disegnatore per la mania di qualcosa di nuovo e ha aggiunto una bandiera con i colori di Lucca a cui il paese appartenne.
Vergemoli: (oggi facente parte del comune di Fabbriche di Vergemoli) D'azzurro,al monte di tre colli all'italiana,,i laterali sostenenti ognuno una bandiera bifida,quella a destra in sbarra di verde e l'altra in banda di rossa,cimato da una croce d'oro, il tutto sormontato da tre stelle di sei punte,il monte sostenuto da una freccia scorciata d'oro,posta in fascia e accompagnata in punta da un compasso rovesciato,aperto e inframezzato da una luna crescente,il tutto d'oro.
I tre monti rappresenterebbero la natura montuoso del territorio con le Panie,le due bandiere gli stati confinanti,Lucca e Modena (ma andrebbero rivisti i colori), le tre stelle l'aggregazione di più popolazioni a formare il comune,la freccia posta in basso sarebbe un richiamo alle antiche miniere di ferro e fabbriche di armi,il compasso farebbe riferimento alla località posta fra le due valli,Vallis Gemina, e la luna crescente alla bellezza dei luoghi.
Villa Collemandina: D'azzurro al complesso architettonico della chiesa di San Sisto vista di fronte,di pietra murata di nero,coperta di rossa e cimata da una crocetta d'oro,sinistrata dal campanile addossato alla chiesa,pure di pietra,coperta di rosso e cimata da una crocetta d'oro. Il complesso architettonico è fondato su una campagna di verde,accostato da quattro cipressi al naturale,due a destra due a sinistra e sormontato dal punto del capo da una stella di sei punte.
L'edificio ricorda la chiesa parrocchiale di San Sisto con il campanile così ricostruita dopo il terremoto del 1920. Si tratta dunque di uno stemma recentissimo, approvato con D.P.R. del 9 marzo 1964.

Ecco qua, ognuno si può sbizzarrire a cercare il suo comune di appartenenza,ma come possiamo vedere le interpretazioni dei simboli sono sempre difficile da leggere, alcune ipotesi sono convincenti, altre un po' meno,altri simboli addirittura nei secoli sono stati mal copiati e trascritti in malo modo così da stravolgere il concetto originale, rimane comunque la bellezza di questi blasoni e a voi l'ardua sentenza:qual'è il più bello? e quale il più significativo?

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