giovedì 11 marzo 2021

I Liguri Apuani: non solo rudi guerrieri, ma anche abili commercianti

Ce li hanno raccontati sempre come uomini rudi, violenti, sanguinari
e predatori, ma loro non furono solo questo. I Liguri Apuani, gli antichi abitanti delle terre garfagnine (e non solo), erano anche altro, infatti nessuno lo direbbe ma furono anche degli abili commercianti. Allora voi mi direte che cosa vuoi che commerciasse un popolo che faceva dell'aggressività la sua forza? E poi, cosa avevano da dare abitando una terra ricoperta da alberi, rocce e animali selvatici? Bhe, l'abilità del bravo commerciante stava proprio lì, adattarsi all'ambiente in cui viveva e perciò offrire "al cliente" di turno quello che la natura donava a loro. Naturalmente tutto si basava sul baratto: "io ti do, tu mi dai" e questa forma di commercio esisteva già nella preistoria, addirittura anche altre civiltà più evolute come gli egizi attuavano questa "forma commerciale", ma fra tutti i veri commercianti della storia furono i Fenici, come loro nessuno mai. Il loro fu un commercio marittimo, veleggiavano con le loro navi in tutto il Mediterraneo vendendo prodotti a dir poco
pregiati: porpora, oro, argento, rame. Consideravano il commercio la loro attività più importante fino al punto che oltre a possedere una fornita flotta commerciale possedevano anche una potente flotta militare che serviva soprattutto a proteggere quelle rotte commerciali fenice dai predoni e dai pirati. Insomma, per farla breve in quanto a questo i Liguri Apuani non avevano niente a che vedere con i Fenici, gli stessi Apuani non  consideravano il commercio un'attività preminente, però in qualche maniera anche loro riuscirono a tessere una rete commerciale di tutto rispetto. Già a partire dall'età del ferro (500 a.C -332 a.C) quando i mercanti stranieri passavano per le nostre terre scambiavano con loro i propri prodotti che Madre Natura metteva a disposizione. In questo caso facendo un azzardato parallelismo possiamo dire che i prodotti erano i soliti  che i nostri nonni e bisnonni commerciavano nei mercati garfagnini di una volta: formaggi, lana, pelli, cera d'api e miele, ma non solo, probabilmente vendevano legname, carbone e le loro personali
creazioni: vasellame e ornamenti. In cambio cosa avrebbero ricevuto? Tutti quei prodotti che (anche) nella Garfagnana odierna non sono di eccelsa qualità: vino e olio, oltre a ceramiche di provenienza etrusco-italica e soprattutto... armi. Con quelle armi avrebbero poi sviluppato il commercio a loro più redditizio, il loro principale "prodotto", quello che sapevano fare meglio: i mercenari. All'occorrenza sapevano vendere se stessi "nell'arte" a loro più congeniale: il combattimento. Capitava sovente che quando qualche popolazione italica nelle proprie guerre aveva bisogno di "manodopera" si rivolgesse proprio agli Apuani che in cambio della loro "opera" ricevevano stoffe, ceramiche e quant'altro. Il loro commercio non si fermava solo qui e come se fossero stati degli affermati imprenditori del XXI secolo a quanto pare concedevano agli stessi etruschi "permessi" per l'escavazione di marmo nei propri territori. Insomma i nostri Liguri Apuani conoscevano la propria terra a menadito, questa conoscenza la riversavano al personale tornaconto proprio come quando da guide ante litteram aspettavano negli sbocchi delle valli i mercanti stranieri che dovevano oltrepassare i passi appenninici o eventualmente andare verso il mare per imbarcare i loro prodotti. In conclusione a tutto
non rimane che dire che per conoscere qualcuno o qualcosa non bisogna fermarsi solo alle apparenze o a quanto leggiamo: bisogna approfondire... Apuani docet...

Bibliografia

  • "Ligures Apuani" di Michele Armanini, ed Libreria Universitaria anno 2015
  • "L'insediamento etrusco nella Valle del Serchio" G. Ciampoltrini 1998
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