e le nostre valli. Voi mi direte che mi sono bevuto il cervello e vi starete domandando come mai cotanto personaggio fosse a conoscenza di questi luoghi impervi e selvaggi. Eppure è così, abbiamo un privilegio che pochi hanno, ossia che le "nostre" Alpi Apuane siano citate nella "Divina Commedia", ed in particolare vi sono menzionati: la Pania della Croce, il Monte Tambura e Aronte protettore delle Apuane...Bhè! Andiamo allora nel particolare...Prendiamo i versi della Divina Commedia in questione e poi andiamo a spiegare:
"Per ch’io mi volsi, e vidimi davante
e sotto i piedi un lago che per gelo
avea di vetro e non d’acqua sembiante.
Non fece al corso suo sì grosso velo
di verno la Danoia in Osterlicchi,
né Tanaï là sotto ’l freddo cielo,
com’era quivi; che se TAMBERNICCHI
vi fosse sù caduto, o PIETRAPANA,
non avria pur da l’orlo fatto cricchi"
La Pania della Croce |
Fosdinovo Castello Malaspina |
"Aronta
è quei ch’al ventre li s’atterga,
che
ne’ monti di Luni, dove ronca
lo
Carrarese, che di sotto alberga,
ebbe
tra bianchi marmi la spelonca
per
sua dimora; onde a guardar le stelle
E’l
mar non gli era la veduta tronca."
Dante contribuì in maniera essenziale a rendere la
sua figura
leggendaria nei secoli, l'amore di questo aruspice per le sue montagne salì a simbolo di esse, tant'è che si
racconta (e qui si entra nella leggenda) che Aronte era un gigante
che aveva il compito datogli dagli Dei di difendere le Alpi Apuane
dagli attacchi dei nemici che provenivano dal mare.Bivacco Aronte
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