La scheda elettorale del 1946 |
Per la prima volta le donne al voto |
Castelnuovo Garfagnana bombardata |
La "Valserchio" bombardata |
Gallicano: macerie sullo sfondo, ma la vita riprende |
(***i numeri sotto riportati fanno riferimento ai seggi conquistati)
Iscritti % voto D.C Blocco Sinistre Indip Indi
Careggine: 945 76 / / 12 3
Castelnuovo 3998 65 16 4 / /
Castiglione 2135 59 16 4 / /
Gallicano 2908 78 16 4 / /
Giuncugnano 4 4 3
Piazza. S 1787 70 12 3 / /
Pieve Fosc. 3 12 / /
Sillano 6 / 9 /
Trassilico 1152 89 / / 12 3
Vergemoli 948 81 3 / 12 /
Villa Coll. 1293 75 12 3 / /
La Democrazia Cristiana mise così il suo suggello nella Valle del Serchio, un suggello che durerà per quasi mezzo secolo, ed effettivamente analizzando quello
storico voto vediamo che i comuni dei centri più importanti della Garfagnana erano in mano al partito scudo-crociato: Castelnuovo, Gallicano, Castiglione e Piazza al Serchio. Il blocco delle sinistre si affermava in un solo comune: Pieve Fosciana, probabilmente quell'antico nucleo locale comunista, stroncato violentemente dalla forze nazi-fasciste non era morto, anzi nel tempo aveva continuato a vivere in clandestinità facendo proseliti fra gli abitanti del posto. Il dato più interessante viene dai cosiddetti Indipendenti, dei populisti ante-litteram che avevano una visione della politica molto vicina alle idee delle persone, infatti non avevano fiducia nei partiti e nella politica in generale, il loro pensiero sostanzialmente diceva che un comune per essere ben amministrato non occorre che sia comunista, socialista, repubblicano o cattolico, un buon comune ha bisogno di buoni amministratori, tutti quegli amministratori che sono legati ad una idea politica sono di parte e non farebbero il bene della gente. Queste idee portarono gli Indipendenti a conquistare ben cinque comuni (così come la D.C): Careggine, Giuncugnano, Trassilico, Vergemoli e Sillano, proprio in quei comuni dove la lotta partigiana era di casa, questo lascia pensare che nonostante tutto quelle lotte e quelle idee partigiane non siano state comprese dalla gente, oppure questa riluttanza era dovuta a una mentalità conservatrice tipica della Garfagnana dell'epoca.
La riconferma di questa mentalità si riebbe clamorosamente due mesi più tardi quando ci furono le elezioni per la Costituente e il referendum Monarchia o Repubblica. I dati sul referendum sono impressionanti:
REPUBBLICA MONARCHIA
Camporgiano 40,8 59,2
Careggine 29,7 71,3
Castelnuovo 46,6 53,4
Castiglione 24,1 75,9
Fosciandora 13,7 84,3
Gallicano 53,5 46,5
Giuncugnano 19,5 81,5
Minucciano 37,0 63,0
Molazzana 28,4 71,6
Piazza al Serchio 45,9 54,1
San Romano 48,0 52,0
Pieve Fosciana 48,1 51,9
Sillano 46,9 53,1
Vagli 48,3 51,7
Vergemoli 31,3 68,7
Villa Collemandina 20,4 79,6
(*i numeri sono espressi in percentuale: Garfagnana monarchica con il totale del 61,5%)
La Garfagnana al grido di "W il re" risultava irremovibilmente
monarchica, un solo comune, Gallicano, era repubblicano, ma il resto della comunità confermava Umberto II Re d'Italia. Fanno sensazione i numeri di comuni come Fosciandora che con l'84,3% dei voti si affermava come il comune più monarchico della Garfagnana a ruota seguivano con percentuali altissime Giuncugnano, Villa Collemandina, Vergemoli, Castiglione e Careggine. La provincia di Lucca risultava invece repubblicana con il 57,7%, così come il resto d'Italia con il 54%. I dati garfagnini facevano profondamente riflettere, in sintesi premiavano quella monarchia che aveva consegnato il potere a Mussolini e che aveva portato alla guerra civile. D'un tratto la guerra vissuta sulla propria pelle, le lotte partigiane, i lutti e le macerie sembravano che non avessero sortito nessun effetto sulla loro coscienza, prevaleva quindi l'indole conservatrice, la nostra paura atavica della novità e il timore di lasciare la strada vecchia per quella nuova. Questo conservatorismo si riflesse anche sull'elezione dell'assemblea Costituente, le radici fortemente cattoliche della Valle del Serchio e l'influenza dei preti sulle persone premiarono la Democrazia Cristiana con percentuali totali addirittura più alte che di quelle referendarie pro monarchia; con il 66% dei voti la D.C surclassava tutti gli altri partiti che si dovettero accontentare delle briciole, P.C.I e P.S.I ottennero insieme il 24%. Dopo cinquant'anni la Garfagnana aveva però un suo rappresentante parlamentare,l'onorevole Loris Biagioni(D.C). Quello che accadde dopo queste votazioni fa parte di tutto quel bagaglio politico tipicamente italico che ormai conosciamo tutti bene. Coloro che durante la guerra avevano compromesso fortemente il loro passato, senza vergogna alcuna fecero ben presto a salire sul carro del vincitore, emblematico fu quell'episodio che riportò al tempo sulle proprie pagine "La Gazzetta del Serchio" e che accadde al già citato colonnello Hamilton, quando in
una delle sue visite in Garfagnana si fermò a Camporgiano, tutte le autorità comunali accolsero l'importante ospite, fra queste autorità: "...c'era un fascistone conosciuto in tutta la provincia per le altissime cariche ricoperte nell'ex partito nazionale fascista, tra cui marcia su Roma, fascia littorio, membro federale, fondatore dei fasci in Garfagnana. Ecco, allora vorremmo sapere chi sono i componenti di questo comune per non conoscere l'attività deleteria del dottor XYZ, svolta in venti anni di regime fascista. Forse questi signori vivono in un altro mondo? Conoscevano per fama la sfacciataggine di questo gerarca, ma non fino a questo punto...". Di questo clima se ne accorsero di più e meglio coloro che tornarono dai campi di prigionia e che avevano subito angherie inverosimili da questi aguzzini, il loro sbigottimento era totale: "Le cose continuavano come prima, chi aveva collaborato con il nemico continuava imperterrito nel proprio lavoro avendo cambiato solo casacca" .
Così la Garfagnana e l'Italia entravano nell'era repubblicana.
BibliografiaLa riconferma di questa mentalità si riebbe clamorosamente due mesi più tardi quando ci furono le elezioni per la Costituente e il referendum Monarchia o Repubblica. I dati sul referendum sono impressionanti:
REPUBBLICA MONARCHIA
Camporgiano 40,8 59,2
Careggine 29,7 71,3
Castelnuovo 46,6 53,4
Castiglione 24,1 75,9
Fosciandora 13,7 84,3
Gallicano 53,5 46,5
Giuncugnano 19,5 81,5
Minucciano 37,0 63,0
Molazzana 28,4 71,6
Piazza al Serchio 45,9 54,1
San Romano 48,0 52,0
Pieve Fosciana 48,1 51,9
Sillano 46,9 53,1
Vagli 48,3 51,7
Vergemoli 31,3 68,7
Villa Collemandina 20,4 79,6
(*i numeri sono espressi in percentuale: Garfagnana monarchica con il totale del 61,5%)
La Garfagnana al grido di "W il re" risultava irremovibilmente
monarchica, un solo comune, Gallicano, era repubblicano, ma il resto della comunità confermava Umberto II Re d'Italia. Fanno sensazione i numeri di comuni come Fosciandora che con l'84,3% dei voti si affermava come il comune più monarchico della Garfagnana a ruota seguivano con percentuali altissime Giuncugnano, Villa Collemandina, Vergemoli, Castiglione e Careggine. La provincia di Lucca risultava invece repubblicana con il 57,7%, così come il resto d'Italia con il 54%. I dati garfagnini facevano profondamente riflettere, in sintesi premiavano quella monarchia che aveva consegnato il potere a Mussolini e che aveva portato alla guerra civile. D'un tratto la guerra vissuta sulla propria pelle, le lotte partigiane, i lutti e le macerie sembravano che non avessero sortito nessun effetto sulla loro coscienza, prevaleva quindi l'indole conservatrice, la nostra paura atavica della novità e il timore di lasciare la strada vecchia per quella nuova. Questo conservatorismo si riflesse anche sull'elezione dell'assemblea Costituente, le radici fortemente cattoliche della Valle del Serchio e l'influenza dei preti sulle persone premiarono la Democrazia Cristiana con percentuali totali addirittura più alte che di quelle referendarie pro monarchia; con il 66% dei voti la D.C surclassava tutti gli altri partiti che si dovettero accontentare delle briciole, P.C.I e P.S.I ottennero insieme il 24%. Dopo cinquant'anni la Garfagnana aveva però un suo rappresentante parlamentare,l'onorevole Loris Biagioni(D.C). Quello che accadde dopo queste votazioni fa parte di tutto quel bagaglio politico tipicamente italico che ormai conosciamo tutti bene. Coloro che durante la guerra avevano compromesso fortemente il loro passato, senza vergogna alcuna fecero ben presto a salire sul carro del vincitore, emblematico fu quell'episodio che riportò al tempo sulle proprie pagine "La Gazzetta del Serchio" e che accadde al già citato colonnello Hamilton, quando in
Il re Umberto II lascia l'Italia dopo i risultati del referendum |
Così la Garfagnana e l'Italia entravano nell'era repubblicana.
- "Dal fascismo alla resistenza. La Garfagnana fra le due guerre mondiali" di Oscar Guidi. Banca dell'identità e della memoria . Anno 2004
Paolo, ha di nuovo riportato all mia mente quei fatidici giorni neiquali si stava fondando un Italia nuova. Come sempre i miei rallegramenti sperando di incontrati di nuovo ...presto!!
RispondiEliminaCaro Carlo , i tuoi complimenti mi fanno sempre un grande piacere. Spero di rivederti presto a Gallicano. Un carissimo saluto
EliminaComplimenti Paolo, interessante articolo. Come sempre, del resto. Al prossimo....
RispondiEliminaGrazie !!!
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