il risotto romagnolesco e il Pascoli (foto tratta da leitv.it) |
"Il mio ingrediente segreto è la memoria. E' l'ingrediente che più di ogni altro caratterizza la mia concezione di cucina, non manca mai nei miei piatti. Ognuno dei miei piatti contiene sempre un pizzico di ricordi", così lo chef Pino Cuttai definisce la sua cucina, una cucina della memoria che vuole sempre raccontare una storia personale e collettiva allo stesso tempo.
Proprio quello che cercò di fare Giovanni Pascoli dalla sua casa di Castelvecchio, scrivendo ad un caro amico una ricetta "romagnolesca", della sua terra, da provare e da far conoscere. La sua è una storia tutta particolare e fa riferimento ad un prelibato risotto: "...ecco il risotto romagnolesco che mi fa Mariù" (n.d.r: l'amata sorella). La
Mariù Pascoli |
Amico, ho letto il tuo risotto in …ai!
E’ buono assai, soltanto un po’ futuro,
con quei tuoi “tu farai, vorrai, saprai”!
E’ buono assai, soltanto un po’ futuro,
con quei tuoi “tu farai, vorrai, saprai”!
Questo, del mio paese, è più sicuro
perché presente. Ella ha tritato un poco
di cipolline in un tegame puro.
perché presente. Ella ha tritato un poco
di cipolline in un tegame puro.
V’ha messo il burro del color di croco
e zafferano (è di Milano!): a lungo
quindi ha lasciato il suo cibrèo sul fuoco.
e zafferano (è di Milano!): a lungo
quindi ha lasciato il suo cibrèo sul fuoco.
Tu mi dirai:”Burro e cipolle?”. Aggiungo
che v’era ancora qualche fegatino
di pollo, qualche buzzo, qualche fungo.
Il risotto del Pascoli (foto tratta da Massaie Moderne) |
di pollo, qualche buzzo, qualche fungo.
Che buon odor veniva dal camino!
Io già sentiva un poco di ristoro,
dopo il mio greco, dopo il mio latino!
Poi v’ha spremuto qualche pomodoro;
ha lasciato covare chiotto chiotto
in fin c’ha preso un chiaro color d’oro.
Io già sentiva un poco di ristoro,
dopo il mio greco, dopo il mio latino!
Poi v’ha spremuto qualche pomodoro;
ha lasciato covare chiotto chiotto
in fin c’ha preso un chiaro color d’oro.
Soltanto allora ella v’ha dentro cotto
Il riso crudo, come dici tu.
Già suona mezzogiorno…ecco il risotto
romagnolesco che mi fa Mariù.
Il riso crudo, come dici tu.
Già suona mezzogiorno…ecco il risotto
romagnolesco che mi fa Mariù.
I provetti cuochi nostrani, oltre che avermi fatto una parafrasi di questa ricetta mi hanno anche cucinato questo risotto e garantisco sulla bontà, comunque sia bando ai versi questa è la
preparazione. Il dosaggio degli ingredienti tanto per essere chiari è fatto ad occhio, la ricetta originale non contempla dosi, d'altronde poi questa era l'abitudine delle nostre nonne quando cucinavano, in ogni modo va fatto soffriggere un po' di cipolla con il burro, poi vanno aggiunti i fegatini di pollo, lo zafferano, qualche fungo (nel mio caso pioppini) e dopo qualche minuto la passata di pomodoro e la giusta presa di sale. Tutto poi deve cuocere per benino, dopodiché "lo spirito pascoliano" ha sospinto il cuoco a buttarci dentro il riso, che ha diligentemente portato a cottura, aggiungendo del brodo caldo all'occorrenza.
Giovanni Pascoli nel suo orto di Castelvecchio |
E pensare che di questa eccentrica poesia era stata persa ogni
traccia, fino al giugno 1930 quando "L'Almanacco gastronomico di Jarro"(n.d.r: vecchio testo di gastronomia italiana) la ripropose al grande pubblico. In quell'anno infatti nella prima pagina della rivista si trovavano ogni mese delle ricette in forma di poesia, firmate da illustri poeti, così si poteva trovare il risotto patrio di Emilio Gadda o il risotto alle rose di Gabriele D'annunzio.
La pubblicazione del 1930 del risotto romagnolo |
Sensazioni antiche e sapori della nostra terra, così come poi erano
fatte le vecchie ricette. Se chiudo gli occhi mi sembra di vederla Mariù nella vecchia cucina di Castelvecchio Pascoli che prepara questa squisitezza, doveva essere una cuoca eccellente. Mi sembra di sentire il gradevole profumo del risotto sprigionarsi nelle stanze della sua casa. Immaginate che piacere per il poeta sentirlo nell'aria dopo una mattinata di lavoro sui libri. Un occasione unica per tuffarsi in un'atmosfera tutta pascoliana.
La cucina di casa Pascoli a Castelvecchio |
Bibliografia:
- "La cucina italiana- Giornale di gastronomia per le famiglie e i buongustai" 15 giugno 1930
- "Giovanni Pascoli: la poesia del suo amatissimo risotto" Massaie Moderne archeologia culinaria
Nessun commento:
Posta un commento