per la storia del mondo figuriamoci...un granello di sabbia. Eppure in cento anni ne accadono di cose, guardiamo gli ultimi: due guerre mondiali, tre guerre in estremo oriente (Corea, Indocina, Vietnam), e quattro conflitti arabo-israeliani. In questi cent'anni abbiamo inventato la bomba atomica, abbiamo scoperto la penicillina, nati e morti fascismo e comunismo, inventata la televisione, la radio e i computer ultramoderni. Nonostante questo piccolo lasso di tempo (storicamente parlando) ci dimentichiamo spesso di ciò che eravamo e di quello che abbiamo combinato nel bene e nel male, lo scrittore inglese Aldous Huxley disse che il fatto che gli uomini non imparino molto dalla storia è la lezione più importante che la storia c'insegna. Così fu per quei governanti che nel 1940 ci coinvolsero nuovamente in una guerra mondiale. Niente aveva insegnato la precedente guerra(la I guerra mondiale), anche qui c'eravamo buttati in un conflitto che ci sarebbe costato un'enorme perdita di vite umane e perdipiù ci sarebbe costato valanghe di miliardi di lire. Nessuno si curava, se socialmente parlando, la nostra Nazione aveva le cosiddette "pezze al culo". Nel 1914, alla vigilia della grande guerra, in Italia si crepava di fame... si moriva ancora di pellagra, di tifo, febbri reumatiche, gastroenterite, malaria, meningite e denutrizione. Si moriva di tutte quelle patologie legate alla sotto-alimentazione e al sudiciume. A dispetto di questo non esitammo, in tre anni di guerra, a spendere per il famigerato sforzo bellico, 45 miliardi di lire, pari ad oggi a 150 miliardi di euro. Uno sforzo gigantesco, paragonato alle reali potenzialità economiche della nazione. Il costo ammontò ad un terzo del P.I.L dell'intero periodo '15-'18 e sebbene la guerra ci vide vincitori, il Paese si trovò nelle condizioni economiche, politiche e sociali, tipiche di una nazione sconfitta.E la Garfagnana come si presentava alla vigilia della I guerra mondiale? In che condizioni sociali era? Nel 1914 eravamo 37.855 anime, divisi in 17 comuni,
Italiani in partenza per la guerra |
Operai e operaie della Cucirini di Gallicano, una delle poche industrie presenti |
Vignetta satirica sulla neutralità italiana nel 1914 |
Un panorama desolante, a cui nessuno importava. Le cose poi peggiorarono ancora, per quella guerra. La I guerra mondiale portò lontano da casa giovani uomini che potevano essere la speranza di un
risorgimento della valle, rimasero solo donne, vecchi e bambini e quelli che tornarono, molti di loro tornarono con mostruose menomazioni e non più abili al lavoro... e non contenti e non appagati di quello che era successo i nostri governanti ventidue anni dopo si avvieranno in un'altra nuova ed ennesima guerra...
Bibliografia
- Articolo di Augusto Torre pubblicato su "La Voce" ottobre 1914
- "Corriere dell'Alta Garfagnana" articolo di Leandro Ulderico Telloli 1910
- "Centenario prima guerra mondiale- Presidenza del Consiglio dei Ministri- Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionale" 29 aprile 2014
- Censimento 10 giugno 1911- Direzione Generale della Statistica
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