Isola Santa |
Pratomaleta |
rispettivo giorno, avrebbe corrisposto al tempo che avrebbe fatto in quel mese (ad esempio:se nel terzo giorno di gennaio aveva piovuto, anche marzo sarebbe stato piovoso). Naturalmente questo metodo non ha nessuna base scientifica, eppure ancora oggi è usato da chi tramanda questo folclore, sostenendo poi che nella maggior parte dei casi si ha un riscontro positivo con la realtà. Non ci si affidava però solo alle Calende, ma ad altri metodi per così dire naturali, quello della lettura dei semi di cachi era uno dei più originali e adesso completamente in disuso. Questo sistema consentiva però di conoscere il meteo per una sola stagione:l'inverno, era infatti la stagione più pericolosa per gli equilibri della natura e un inverno più o meno mite avrebbe fatto da viatico per raccolti più o meno buoni. Fattostà che questa operazione con i semi di cachi era molto semplice, bisognava prendere un seme e dividerlo in due orizzontalmente e osservare la forma del suo virgulto, se era a cucchiaio sarebbe caduta molta neve mista a pioggia, a forma di forchetta la neve sarebbe stata poca e l'inverno mite, se a forma di coltello, l'inverno sarebbe stato pungente, con venti forti e
semi di cachi |
Come abbiamo visto le condizioni meteo hanno influito molto e in tutti i sensi nella vita dei garfagnini, da sempre popolo dedito alle coltivazioni e all'allevamento, legato quindi a filo doppio con gli elementi della natura. Infatti il suo peso è stato talmente rilevante che molte parole del dialetto garfagnino sono legate proprio alle condizioni del tempo. Parole talvolta dall'etimologia
inspiegabile e misteriosa e per questo ancora più proprie e legate al territorio. Giornate come questa che vedo fuori dalla finestra sono giornate "torbate", e da stamani non fa altro che "sbruscinà"(per i non garfagnini la frase significa che: la giornata è nuvolosa e da stamani non fa altro che piovigginare). Ma quante volte dai nostri nonni abbiamo sentito la parola "balfoia": quando la neve è trasportata dal vento, o sennò quando il vento fa i mulinelli ed è un continuo turbinio di foglie secche, ebbene, in questo caso è il "baffardel", ancora a proposito di vento il "sinibbio" o il "sinibro" è quel vento pungente che entra nelle ossa, tipico dei mesi di gennaio e di febbraio. Tipica dei medesimi mesi è la brina, in garfagnino è detta "la pruina". Esiste poi tutta una serie di parole legate alla neve: come abbiamo già letto "balfoia" è una di quelle, la stessa neve in dialetto è detta "la gneva" e quando questa neve diventa poltiglia si dice che è "paltroffia". La "cecajola" invece è il vento che porterà la neve, prima di trasformarsi in una vera e propria "buriana": una tempesta di neve. La maggior parte di questi termini legati al tempo è "spostata" sulla stagione invernale e in effetti parole legate alla bella stagione ce n'è poche: il vocabolo "asciuttore", indica proprio la siccità delle campagne e la "fagonza" è il caldo opprimente che toglie il respiro.
Non solo semplici parole garfagnine sono legate al meteo, ma anche dei veri e propri detti, figli di una saggezza popolare propriamente tipica della nostra valle, per ogni mese esisteva più di un proverbio. A Gennaio era tipico quello che diceva "Se Gennaio mette l'erba,te,villan, il fien asserba": se questo mese sarà clemente per il contadino sarebbe bene falciare subito l'erba e conservarla per i mesi successivi. "La pioggia di febbraio fa empì il granaio", "Luna Marzolina fa vinì l'insalatina". "Chi ha un ciocchetto nel fienile lo asserbi per marzo e aprile": Marzo ed Aprile in Garfagnana da un
Ponte di Campia con neve |
Potrei continuare ancora per molto, con parole e proverbi garfagnini a conferma del ragguardevole significato che avevano le condizioni meteo su una cultura contadina come la nostra. La solita cultura contadina che sul tempo ci ha insegnato la regola principale: è la natura che comanda, che dispone e impone quello che vuole, noi siamo qua sotto e bene o male, niente ci possiamo fare...
Bibliografia:
- "Dizionario garfagnino...l'ho sintuto dì" di Aldo Bertozzi edizioni L.I.R
- "Essenze di saggezza popolare" di Aldo Berttozzi. Banca dell'identità e della memoria
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