mercoledì 2 settembre 2020

Garfagnana: la nostra storia (nascosta) nei nomi delle piazze e delle vie. Viaggio nell'odonomastica garfagnina

Schiavi di Google Maps, soggiogati dai navigatori satellitari, vi

siete già forse dimenticati quando giungevamo in una nuova città di come si faceva a cercare il nome di una via in cui dovevamo recarci? Al tempo usavamo la famosa mappa della città e se si vuole già qualcosa per orientarsi avevamo in mano. Ma prima ancora, esisteva un tempo in cui le strade non avevano un nome vero e proprio, ci si orientava in base alla vicinanza di un canale, di un ponte, magari di una chiesa o qualche piazza. Quando poi nei tempi cosiddetti moderni le città e i paesi si ingrandirono ci fu il reale bisogno di dare dei nomi "fissi" alle vie, non si poteva continuare "a brancolare nel buio". Allora ecco nascere l'odonomastica... Cavolo che parolone direte voi !!! Si, in effetti è un "parolone", ma c'è poco da fare se così si chiama l'insieme dei nomi delle strade, delle vie e delle piazze che fanno parte di un centro abitato. Dal greco odos (via, strada) e
onomastikos
(atto di denominare). Dietro questa complicato termine si nasconde però una parte di storia, di politica e di vecchia vita quotidiana e sociale di un paese o di una città. L'odonomastica è una materia che ci fa capire bene ciò che siamo stati e ciò che siamo, è una vera e propria radiografia del nostro essere comunità. Ogni paesino ha infatti le proprie icone e i propri personaggi che hanno fatto la storia locale e per questo si sono meritati una targa affissa su un muro a memoria imperitura, ma non solo, con l'odonomastica si può anche arrivare a capire (in sintesi) che tipo di influenze storico- ideologiche ci sono state (o ci sono)in un determinato luogo, esistono vie perfino intitolate a Ho Chi Min o a Che Guevara per esempio. Ma non solo questo, nelle denominazione delle vie si può anche trarre  indicazioni di evoluzioni socio-economiche, insomma tutto questo rientra nel riconoscimento di una memoria collettiva, che non è altro che lo strumento dello spirito del luogo. Qual'è allora lo spirito del luogo che aleggia in
Garfagnana? In Garfagnana, nella maggior parte dei casi, possiamo dire "aleggiava", poichè la buona parte dei nomi delle nostre strade risale ai tempi che furono. I borghi garfagnini nella quasi totalità dei casi non hanno avuto uno sviluppo (urbanistico) tale da determinare un'indagine sociale sui nuovi nomi dati alle strade, è da tempo immemore ormai che le nostre piazze e le nostre strade hanno quel determinato nome, non per questo però non possiamo fare uno studio per capire bene chi eravamo e comprendere ancora meglio le nostre radici. Perciò mi sono armato di santa pazienza e mi sono divertito a fare un censimento di (quasi) tutte le vie dei paesi della Garfagnana. Sicuramente tutto questo mio studio non ha il valore dell'esattezza assoluta, chiedo venia, ma le indicazioni che vengono fuori sono comunque a dir poco interessanti e curiose.

Prima di addentrarci nello specifico, in una prima analisi, possiamo dire che da tutto ciò viene fuori un aspetto principale e primordiale che si rifà al culto delle divinità al fine di proteggere tutto quello che riguardava il sostentamento quotidiano di una famiglia contadina. Ed è proprio in base a questa teoria che la

maggior parte di vie e strade garfagnine (addirittura ventinove) sono dedicate ai santi, gli stessi santi che poi dovranno proteggere il cosiddetto bene quotidiano (via degli Orti, via del Pozzo, via del Forno). Mi spiego meglio. Se si va a vedere nello specifico, Santa Cristina è la protettrice dei mugnai e dove nel paese esiste una via Santa Cristina esiste anche una via del Molino. Tanto per continuare negli esempi, altro connubio del genere lo possiamo trovare in Sant'Antonio che è il protettore degli animali e dove c'è una strada denominata in onore di questo santo, con buona probabilità c'è anche una via delle Stalle. Anche San Rocco rientra in questi casi, lui protegge dalla peste e dove si parla di peste e di questo pio uomo, in alcuni borghi esiste anche una strada che si chiama appunto via dell'Ospitale. Detto questo, ed entrando quindi nel dettaglio, possiamo vedere che il comune più "devoto" risulta essere Gallicano, con ben nove strade dedicate ai santi. Il santo più gettonato è San Rocco (presente in ben sei comuni) e a parte la Madonna (presente in quattro comuni), la santa preferita è Santa Cristina (anche lei quattro). Per quanto riguarda "la vita quotidiana", via del Molino è al primo posto, sono sei i comuni che al tempo ritennero giusto intitolare una via a questa struttura. In seconda posizione ex aequo c'è via degli Orti e via delle Fontane
Gallicano dall'alto
(foto Daniele Sa
(quattro comuni per entrambi). Il comune più "contadino" risulta quindi essere Camporgiano, fra orti, forni, fontane e pozzi è la comunità che ha più vie intitolate alla ruralità. Un altro aspetto da sottolineare è il richiamo allo nostra storicità medievale: tre comuni infatti hanno nel loro stradario via Castello e via alla Rocca, mentre altre amministrazioni si rifanno ai cavalieri del tempo (Castruccio Castracani) e ai santi (ancora...) protettori dei pellegrini e dei viandanti come San Giacomo. Sempre ed a proposito di storia non poteva mancare il riferimento al Risorgimento, d'altronde la retorica del tempo in questo senso non ha lasciato scampo a nessun stradario italiano. Ecco allora il fiorire di via Garibaldi, Cavour, Vittorio Emanuele II. Il più menzionato naturalmente non poteva che essere Garibaldi (quattro comuni per lui), ma il comune più risorgimentale risulta Castiglione Garfagnana che annovera fra le sue vie anche una strada dedicata a Massimo D'Azeglio. Naturalmente fra queste strade, vie e piazze non potevano mancare personaggi illustri e poeti. Per quanto riguarda i poeti il primato lo ha Giovanni Pascoli, personaggio non garfagnino ma che tanto lustro ha dato alla valle. Lo stesso riconoscimento non è stato dato però a Lodovico Ariosto, a cui in tutta la Garfagnana è stata
Castiglione
dedicata una sola via (ovviamente a Castelnuovo). Fra questi esimi letterati spicca curiosamente un poeta di duemila anni fa: Publio Virgilio Marone, a lui Castiglione ha dedicato una via. Fra le altre illustri personalità, su tutti vince Guglielmo Marconi, sono otto i comuni della Garfagnana che al tempo pensarono di riservare una strada a cotanto scienziato, ma non furono solamente i nostrali comuni a decretargli tanto successo, infatti in tutta Italia ci sono ben 4842 via Marconi e nella classifica generale nazionale è al terzo posto. Come si può spiegare questo fatto? Guglielmo Marconi morì nel 1937, in piena era fascista, lo scienziato fin dall'inizio del regime fu sempre fortemente corteggiato da Mussolini e a questo corteggiamento Marconi aderì. Infatti accettando la corte del despota gli si offrivano svariate possibilità e agevolazioni per i suoi studi, nonchè posti di rilievo negli organi nazionali, tant'è che in un suo discorso affermò:-Rivendico l'onore di essere stato in radiotelegrafia il primo fascista-. Questa sua "fedeltà" il partito e sopratutto il duce gliela riconobbe quando il luminare passò "a miglior vita", difatti il dittatore fece raccomandazione a tutti i comuni italiani di dedicare una via all'illustre fascista. Con il tempo poi per Marconi non ci fu la "damnatio memoriae" (n.d.r: la cancellazione di qualsiasi traccia riguardante una persona)come per altri personaggi che ebbero a che fare con il regime, perchè, comunque sia, 
le sue invenzioni furono riconosciute un bene per l'umanità intera. Torniamo però come si suol dire "a bomba" e sempre a proposito di insigni uomini possiamo dire che la Garfagnana non si è dimenticata di Domenico Vandelli(a lui quattro comuni hanno
La via Vandelli
consacrato una via), l'ingegnere che per primo (era il 1751), con il progetto della sua strada, collegò la Garfagnana al mare. Fra le altre eminenti personalità, ci sono anche coloro che da tempo immemore riserviamo critiche e accuse:i nostri governanti, e fra re (Umberto I e Vittorio Emanuele II), senatori e primi ministri, va sottolineato il fatto che Castelnuovo, in epoca contemporanea non si è voluta dimenticare di quella lontana visita (era il 1967) dell'allora Presidente del Consiglio Aldo Moro, dedicandogli una strada nella località di Torrite. Nominare vie, fra le altre cose ha anche lo scopo di fissare nella mente avvenimenti, fatti, persone e...date. Quelle date maledette, sempre dimenticate a scuola quando il professore di storia interrogava. Guai a dimenticarsi del IV novembre (la data più ricordata nelle vie garfagnine), era il giorno della vittoria italiana nella I guerra mondiale. Altrettanto grave era non ricordarsi di Vittorio Veneto (l'ultima battaglia che decretò la vittoria nella suddetta guerra, a cui cinque comuni a perpetua memoria offrirono una via). A tagliare la testa a tutti questi
Piazza IV novembre Gallicano
ricordi e reminiscenze c'hanno però pensato cinque amministrazioni garfagnine... Avete mai sentito(o letto, o visto) di Parco della Rimembranza (o via, o piazza che sia)? E vi siete mai domandati... ma rimembranza di cosa???... Rimembranza, ovverosia ricordo e rievocazione della memoria di persone e situazioni del passato, insomma un ricordo generale di tutto quello che storicamente è accaduto. In tutto questo bailamme di vie strade, vicoli e piazze garfagnine, non rimane altro che esaminare tutto quello i comuni hanno voluto dedicare alle proprie 
importanti personalità  e fra vie bizzarre nostrane, come località Piscinacchio, via porta al collo, un curioso vicolo Parigi e un'altrettanta inconsueta via della tosse, guardiamo allora le vie dedicate agli illustri personaggi locali. Camporgiano ricorda lo storico locale Anselmo Micotti, così come Castelnuovo (fra gli altri) non si è dimenticata del senatore e patriota Nicola Fabrizi, altrettanto fa Fosciandora con lo storico Raffaello Raffaelli e Gallicano non dimentica quello che fu un suo importante diplomatico del 1400: Domenico Bertini. Non mancano poi nemmeno vie dedicate a Tonini Primo a Minucciano, Claudio Bechelli a Piazza al Serchio, senza dimenticarsi di Giovanni Poli a San Romano e l'eminente medico e teologo Simone Simoni di Vagli. Così come Villa Collemandina non poteva scordarsi del generale Tellini e Vergemoli del suo Don
Nicola Fabrizi
Fiorani
. A Molazzana è di recente intitolazione (2016) piazza Mamma Viola. Piazza dedicata a Viola Bertoni, eroina dell'ultima guerra mondiale, colei che dette sostentamento ai partigiani locali del Gruppo Valanga. Pieve Fosciana e Sillano invece al tempo intitolarono le proprie vie a due personaggi storici non nativi del luogo, ma personalità che comunque sia segnarono la loro storia. Pieve Fosciana pensò quindi al Beato Ercolano e Sillano al militare romano Lucio Silla. Infine, "dulcis in fundo", ecco le prime cinque posizioni delle vie garfagnine più citate nello stradario locale. Vince via Roma, sia in Italia (7870 città), che in Garfagnana (dodici comuni), segue al secondo posto la già citata via Marconi (otto comuni), segue al terzo posto a pari merito via San Rocco e via del Molino (sei comuni), chiude via Vittorio Veneto (cinque comuni). 
Del resto fu proprio quel Regio Decreto del 15 novembre 1865 che invitava di fatto tutti i municipi a regolamentare l'odonomastica delle città italiane. La legge però non fu sempre rispettata. Un'ulteriore sollecito del governo Crispi nel 1887 fece ulteriori pressioni sulle amministrazione locali perchè attuassero "la legge sulle vie", imponendo di fatto una serie di nomi che evocassero i valori del Risorgimento e de L'Unita Nazionale. A quanto pare la Garfagnana (o meglio alcuni comuni) non si piegarono nemmeno questa volta al volere
dello Stato, rivendicando il fatto che i nomi di queste strade non dovevano rappresentare solo l'identità nazionale, ma anche quella locale, poichè i posteri, a futura memoria si dovevano ricordare si la storia Patria, ma sopratutto la storia e le usanze della propria terra... 

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