il tipico tamburello che si usava per questo sport |
Finalmente per risolvere ogni controversia nel 1827 tale Governatore Torello emanò una sorta di regolamento:
"E' proibito ovunque il gioco del pallone, rimane permesso quello nella Contrada dell' Aiottola, osservare però le discipline e condizioni aggiunte:
- Il gioco della palla può tenersi nella contrada dell'Aiottola, tutti i dì dal mezzogiorno in avanti, eccettuato i tempi dei Divini Uffizi (n.d.r: la messa che si svolgeva nel vicino duomo)
- Il gioco stesso si permette a chi userà soltanto il così detto tamburino o cimbalo
- Non potrà stare in gioco più di una partita alla volta
- A risanar i danni che possono venire causati da detto gioco saranno solidali tutti i componenti della partita
- I contravventori oltre alla rifusione dei danni come sopra,incorreranno anche nella multa di Lire 3 italiane è poi da lagnarsi che i giovani, i quali vorranno profittare della permessa concessione, si faranno dovere di procurare la quiete,contenendosi in modo da suscitare questioni a scanso ancora di quelle misure di forza che in caso diverso si prenderebbero contro di loro"
La piazza dell'Aiottola fine 800 oggi Olinto Dini dove si svolgeva il gioco della palla di lana (Foto collezione Silvio Fioravanti) |
Così si ebbe un regolamento, che in seguito venne disatteso da ben più gravi infrazioni come scazzottate e risse violentissime e di conseguenza il gioco venne nuovamente vietato anche in quella parte di paese.
L'articolo trae notizie da uno studio della Signora Lorenza Rossi in collaborazione con la Banca dell'Identità e della Memoria
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