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Un momento della processione dei Crocioni |
Il Cristo incappucciato dei Crocioni (foto Matteo Pieroni) |
La particolare rappresentazione ripercorre l'ascesa di Gesù al Calvario, una volta si svolgeva il Venerdì Santo, ma ormai da tempo viene fatta nella notte del giovedì.Il rito ha origine antichissime,
quasi ormai indefinite, tanto d'aver perso la precisa datazione della sua nascita, anche se un dato sicuro rimane dal momento che dagli archivi parrocchiali si evidenzia che sono almeno due secoli che l'Arciconfraternita del SS.Sacramento e Croce del
Castello di Castiglione accompagna questa tradizione.La caratteristica fondamentale di questo rito è il significato profondo che viene attribuito al voto o alla penitenza dell'uomo che impersonerà il Cristo, in effetti quello sarà un percorso duro e fisicamente doloroso per colui che ha scelto di purificarsi l'anima attraverso questo rituale.Ma scendiamo nel particolare e guardiamo come si svolge.
il bacio di Giuda (foto Matteo Pieroni) |
Dopo la rievocazione dell'Ultima Cena, l'uomo che interpreta Cristo comincia a percorrere secondo un prestabilito tragitto le vie del paese. L'usanza vuole che il Cristo sia vestito con una cappa bianca e il suo viso sia nascosto da un cappuccio anch'esso bianco coronato da irte spine, così messo fa il suo arrivo nella chiesa di San Michele dopo che si è celebrata la messa.Il suo arrivo è annunciato dal sinistro rumore delle catene poste alle caviglie dei nudi piedi, a quel punto entrato in chiesa l'uomo riceve il bacio da Giuda e viene caricato del gravoso peso di una croce di legno ed è a quel punto che
comincia la processione; il Cristo con la sua pesante croce comincia così il suo cammino di penitenza a piedi nudi per le lastricate vie del borgo scortato da guardie romane.Il corteo religioso si snoda così per le vie del paese,anticipano il suo arrivo gli uomini della confraternita con le loro torce e ogni rullo di tamburo annuncia le tre cadute (come Via Crucis vuole) nei punti più suggestivi del paese(il sagrato di San Pietro,Torricella e Porta del Ponte Levatoio). Ma fin qui, seppur tutto coinvolgente ed emozionante sembrerebbe di trovarci di un fronte ad un qualcosa di classico nel suo genere, ma invece no.L'elemento che rende unica nel suo genere questa rappresentazione è data dal fatto che nessuno (tranne il Priore della confraternita) conosce l'identità di colui che impersona Cristo, per far si che l'anonimato sia garantito la persona prescelta per il difficile ruolo viene chiusa dallo stesso Priore in un armadio della sacrestia prima dell'inizio del rito, sarà così al riparo da occhi indiscreti.Una volta conclusa la rappresentazione e la processione nel frattempo è tornata al punto di partenza(nella chiesa di San
Michele), il penitente viene nuovamente preso in consegna del Priore stesso che lo riaccompagna in sacrestia fra mille difficoltà dovute alla difficile camminata,alle varie cadute e sopratutto ai piedi sanguinanti, e lì verrà ancora rinchiuso nell'armadio, mentre fuori due membri della confraternita vestiti da soldati romani si mettono di guardia, perchè il tutto si svolga nella massima tranquillità e nel massimo riserbo. Solo a notte fonda quando ormai tutto il paese è deserto e la gente dorme, l'interprete del Cristo potrà abbandonare il suo rifugio, sicuro ormai di non esser visto da nessuno.
Tradizione, storia e religione un mix che ancora una volta è presente più che mai nella nostra Garfagnana, una delle ultime terre che fortunatamente è legata ancora a doppio filo con il suo passato
comincia la processione; il Cristo con la sua pesante croce comincia così il suo cammino di penitenza a piedi nudi per le lastricate vie del borgo scortato da guardie romane.Il corteo religioso si snoda così per le vie del paese,anticipano il suo arrivo gli uomini della confraternita con le loro torce e ogni rullo di tamburo annuncia le tre cadute (come Via Crucis vuole) nei punti più suggestivi del paese(il sagrato di San Pietro,Torricella e Porta del Ponte Levatoio). Ma fin qui, seppur tutto coinvolgente ed emozionante sembrerebbe di trovarci di un fronte ad un qualcosa di classico nel suo genere, ma invece no.L'elemento che rende unica nel suo genere questa rappresentazione è data dal fatto che nessuno (tranne il Priore della confraternita) conosce l'identità di colui che impersona Cristo, per far si che l'anonimato sia garantito la persona prescelta per il difficile ruolo viene chiusa dallo stesso Priore in un armadio della sacrestia prima dell'inizio del rito, sarà così al riparo da occhi indiscreti.Una volta conclusa la rappresentazione e la processione nel frattempo è tornata al punto di partenza(nella chiesa di San
Castiglione Garfagnana |
Buona Pasqua a tutti!!!
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