Banchetto reale di Sanchez Coello |
Il cibo dei poveri |
Ercole II d'Este dotto in alimenti |
Tutto era contornato da vari personaggi con compiti ben precisi, che facevano si che un banchetto risultasse degno del proprio signore.
Rappresentazione del trinciante |
Il coppiere |
Esisteva poi tutta una parte che riguardava l'intrattenimento, il giullare o per intendersi il buffone di corte era quello che riscuoteva più successo, era inventore di burle, narratore di novelle e sonetti irriverenti. Fra una portata e un'altra c'era anche chi declamava o recitava pezzi di opere o intere poesie; alla corte estense si esibirono pezzi da novanta come lo stesso Ariosto, Pietro l'Aretino o Ruzante, il tutto era sempre accompagnato dalla musica e dai canti che interrompevano la lunghissima successione di portate.
Ma cosa consisteva tutto questo ben di Dio? Cosa si mangiava in queste speciali occasioni? Bisogna fare subito una differenza fra un banchetto che si svolgeva direttamente alla corte estense e un banchetto che si svolgeva in Garfagnana alla corte del governatore o dei signori locali. Cominciamo con il dire che l'intrattenimento "garfagnino" era fatto sopratutto dai giullari e dalla musica, nessuno (a quanto pare) declamava poesie, l'arte poetica al tempo non attecchiva in Garfagnana... Variava anche il menù,
Il giullare |
pollame e cacciagione varia. Specialità erano gli arrosti di maiale con zucca in agrodolce e funghi porcini nostrali alle pere selvatiche (nella convinzione del tempo che le pere fossero un antidoto per eventuali funghi velenosi). Una curiosità dell'epoca dice che gli arrosti prima di essere messi allo spiedo venivano bolliti nell'acqua per ammorbidirli, perchè usava uccidere animali vecchi, non più abili al lavoro nei campi. Particolarmente apprezzate erano poi le teste di vitello, manzo e capretto delle quali veniva mangiato tutto, occhi compresi. Il "trinciante" qui aveva un particolare compito di tagliare la carne in pezzi non più grandi di un dito, la carne era dura e la maggior parte degli invitati aveva denti in pessime condizioni... Molto apprezzati erano anche i dolci, sopratutto le confetture, erano accompagnate da vino speziato.
Sul banchettare Cristoforo di Messiburgo, cuoco di punta presso gli
Cristoforo da Messiburgo famoso cuoco estense |
Bibliografia
- "Libro novo nel qual si insegna a far d'ogni sorte di vivanda" di Cristoforo Messiburgo, anno 1557
- "Rinascimento alimentare italiano" appunti storici
- "Storia della cucina rinascimentale" autori vari, edizioni Belpasso, 1927
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