Garfagnana devastata, il giorno dopo (collezione Paolo Marzi) |
7 settembre 1920 ore 7:56, un sisma di magnitudo 6,48, colpì inesorabilmente un area di 160 Km2, in particolare la Garfagnana e la Lunigiana. L'intensità all'epicentro fu calcolata intorno al IX-X grado della scala Mercalli. I morti ufficialmente furono 171 e i feriti 650. Con queste fredde parole si può riassumere brevemente il terremoto di quel maledetto settembre 1920. Andiamo invece dentro a
(collezione Paolo Marzi) |
I primi telegrammi dei prefetti alla direzione generale di pubblica sicurezza del Ministero dell'Interno furono inviati la mattina stessa e sottolineavano la violenza del terremoto, ma ancora non inquadravano bene la situazione generale, al momento non era stata valutata bene la distribuzione degli effetti e la gravità del danno. Solo a tarda mattina da Massa, la provincia più colpita e di cui al tempo faceva parte la Garfagnana, il prefetto De Berardinis segnalò i primi preoccupanti dati. Alle 15:30 anche il prefetto Bodo da Castelnuovo Garfagnana inviava un ennesimo e lapidario telegramma : -Disastro sempre più maggiore. Comuni con case crollate inabitabili, richiesta soccorsi urgenti-. Molti paesi furono rasi al suolo, fra le località più colpite naturalmente Villa Collemandina, Barga e Castelnuovo, gli ingegneri dopo svariati sopralluoghi constatarono che le case erano fatte generalmente con materiali scadenti, dato che erano costruite con grossi sassi di fiume tondeggianti, inoltre anche le malte non erano buone, non considerando poi i numerosi difetti di irrazionalità al momento della costruzione, in poche parole già partivamo con un patrimonio abitativo estremamente fragile, d'altronde l'ultimo grande terremoto fu quello del 1837, ben ottanta anni prima con epicentro nelle Alpi Apuane. La macchina dei soccorsi partì in ritardo, grandi furono le difficoltà organizzative, in buona parte giustificabili con l'interruzione delle comunicazioni telegrafiche e dalle frane che caddero sull'unica strada che portava nella valle, peggio ancora era per tutti quei paesi garfagnini sparsi per la montagna. I primi ad arrivare furono i giornalisti de "La Nazione" e ciò che comparì davanti ai loro occhi è ben descritto in questo stralcio di articolo che inviarono alla redazione di Firenze: "A mano a mano che ci inoltriamo nella regione colpita, tutto conferma, purtroppo la fondatezza delle prime notizie. I paesi che si sono successivamente attraversati con la nostra macchina, mostrano sempre più gravi gli effetti della formidabile scossa, che ha scrollato tutto il sistema montuoso che corona le Valli del Serchio e dei suoi affluenti. E'una triste teoria di rovine che mette sgomento nell'animo, un inseguirsi di scene di dolore e disperazione che ci procura una pena infinita
(collezione Paolo Marzi) |
I pompieri del comune di Rimini |
I primi soccorsi in arrivo alla stazione di Castelnuovo (foto collezione Silvio Fioravanti) |
Baracche terremotati a Fosciandora |
Per arrivare a questa legge ci vollero distruttivi terremoti in tutta Italia, che colpirono più volte nei secoli passati anche la nostra valle . Guardiamo allora un elenco dei maggiori "terremoti garfagnini":
- 7 maggio 1481 Lunigiana e Garfagnana VIII, magnitudo 5,4. La scossa danneggiò particolarmente l'alta Lunigiana provocando numerosi morti.La scossa fu sentita anche a Lucca
- 6 marzo 1740 VIII, magnitudo 5,7 Garfagnana. Il terremoto colpì sopratutto la Garfagnana, ma l'area dei danni si estese anche alla Versilia e all'Appennino modenese. Fra i centri più colpiti Barga e i suoi dintorni, ci furono tre morti, crollarono diverse case e molte furono danneggiate
- 23 luglio 1746 VII, magnitudo 5,3. Le località maggiormente colpite furono Barga e Castelnuovo Garfagnana. La sequenza dei
L'ingresso al duomo di Barga
puntellato
(foto bargainfoto.altervista.org) - 21 gennaio 1767 Fivizzano VII,magnitudo 5,4. I danni più gravi le subì Fivizzano, dove ci furono gravi lesioni alle abitazioni e il crollo di molti comignoli, oltre ai danni alle chiese e agli edifici pubblici. Era tempo di carnevale i festeggiamenti vennero sospesi per far posto a riti devozionali
- 11 aprile 1837 Alpi Apuane IX-X, magnitudo 5,6. Il terremoto colpi il versante nord orientale delle Alpi Apuane, al confine fra Garfagnana e Lunigiana. La scossa causò gravi danni nei territori di Fivizzano e Minucciano, dove si contarono pure delle vittime. Fra i paesi più danneggiati Ugliancaldo dove crollarono quasi tutti gli edifici e dove si contarono cinque morti e diciotto feriti.
Bibliografia
- Il terremoto della Garfagnana del sette settembre 1920 a cura della Protezione Civile
Nessun commento:
Posta un commento