dodici mesi appena trascorsi, qualcosa è andato bene, qualcos'altro male e gli auspici di un anno migliore sono il migliore augurio che si possa fare ad una persona. Questo rendiconto viene fatto a tutti i livelli del nostro viver quotidiano, come detto c'è quello personale e c'è quello delle aziende che tirano le somme del loro andamento annuale. Esiste anche un rendiconto generale sull'andamento generale della nostra Italia che si ha però ogni dieci anni, questa indagine è a tutti conosciuta semplicemente come "censimento". Il lasso di tempo naturalmente è ben più ampio di un semplice anno, dieci anni sono considerati un tempo ragionevole per vedere i cambiamenti che sono in atto in Italia. L'ultimo che abbiamo avuto è stato nel 2011 e si ripete come detto di dieci anni in dieci anni, nell'anno però che termina con uno. Questo perchè la sua storia parte proprio dal 1861, anno dell'Italia unita e da quella data puntualmente ogni decennio si ripete, a onor del vero nella storia nazionale non si è svolto per due volte, nel 1891 per mancanza di fondi e nel 1941 quando si era in piena guerra mondiale. La funzione principale del censimento è quella di far capire all'amministrazione statale quante persone ci sono residenti nei confini nazionali, quanti di sesso maschile, quanti di sesso femminile, quanti sono i bambini rispetto agli anziani, così da avere una precisa radiografia del Paese, in più, novità inserita nel lontano 1951, oltre al censimento della popolazione in quell'anno(ed è tutt'ora in vigore)fu inserito quello relativo alle abitazioni. Grazie a tutto questo è possibile anche sapere come sono strutturalmente gli edifici e come sono suddivisi. Tutto ciò viene indetto e finanziato dall'I.S.T.A.T (istituto nazionale di statistica)che fa tutto questo non per semplice
curiosità, ma lo fa in funzione a due articoli della Costituzione (art. 56 e 57). Il quadro che viene fuori confrontando i vari censimenti è un vero e proprio spaccato di vita, fa vedere veramente come cambiano i tempi da un punto di vista sociale e culturale e fra le mani mi sono proprio capitati alcuni dati di un censimento del 1901 con particolare riferimento alla Garfagnana. Il 1901 è un anno molto importante: "Oggi inizia un'epoca in cui la storia del mondo dev'essere riscritta", così cita l'inizio del primo capitolo del libro "Il mito del XX secolo" e niente di questo è più vero.Il 1901 si apre al secolo che segnerà per sempre la storia dell'umanità nel bene e nel male: due guerre mondiali, grandi invenzioni ed innovazioni (luce, televisione, aeroplani...), vaccini, antibiotici e così via e quindi è interessante vedere come la nostra Garfagnana viveva prima di questa epocale svolta. Partiamo però prima da un raffronto generale su quello che era l'Italia a quel tempo e su come è oggi, in base proprio ai censimenti del 1901 e del 2011 a ben 110 anni di distanza. Il primo dato che balza agli occhi è il numero dei residenti che attualmente o meglio secondo l'ultimo censimento (2011) risultavano essere 59.433.744, quasi raddoppiati in poco più di un secolo, infatti al tempo (1901) eravamo 32.965.504. Tale
Com'era l'Italia nel 1901 |
La famiglia italiana del 1901: otto persone |
La famiglia italiana del 2017: tre persone |
Poi al tempo esisteva anche un angolo di mondo che si chiamava Garfagnana e che timidamente e inconsapevolmente si affacciava al secolo che porterà anche a lei sconvolgimenti mai avuti prima. Analizziamo anche qui un po' di dati che ci dovrebbero fare un po' riflettere e vediamo che quello che salta subito all'occhio è il dato in controtendenza sui numeri dei residenti. Se a livello
La Garfagnana oggi |
La SMI di Fornaci: svolta sociale e economica della valle |
Scuola femminile di inizio secolo (foto tratta da Bargarchivio) |
La Garfagnana quindi si presentava al nuovo e importante secolo arretrata sotto tutti i punti di vista: culturale, sociale e lavorativo. Augusto Torre (giornalista e professore universitario 1889-1977) fece un esame attento a questo censimento "garfagnino" del 1901, dando un perchè a questa grave arretratezza e così ebbe a dire:"...la mancanza di scambio e di idee fra paese e paese, mancanza che trae a se anche quella di qualunque rapporto e suscita e favorisce invece i contrasti e le ostilità fra villaggio e villaggio, quel campanilismo , che per cause futili e insignificanti produce lotte e risse talvolta ferimenti e uccisioni, coi relativi strascichi..." . In questo senso nonostante sia passato un secolo forse è cambiato qualcosa? Ostinati sempre a curare solamente ed unicamente il nostro piccolo orticello...
Bibliografia
- "Censimento della popolazione del Regno d'Italia" 10 febbraio 1901. Volume V. Direzione Generale di Statistica. Roma
- "15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni 2011" Ufficio stampa ISTAT
- "La Garfagnana" di Augusto Torre. Articolo pubblicato su "La Voce", 26 ottobre-2 novembre 1911
Nessun commento:
Posta un commento