Vecchia scolaresca verso la metà degli anni 40 la terza da destra è la mia mamma |
"Si, i bambini da sei a dodici anni, andavano alle scuole elementari, mentre alcuni dei più piccini erano accolti dalle suore.L'edificio delle elementari era bello ampio moderno, con tante aule ed un imponente Aula Magna dove ci si raccoglieva per le grandi occasioni.Ogni aula aveva tre file di banchi biposto,occupati tutti da ragazzetti mal vestiti, ma tutti con il loro grembiuletto.Nero o bianco le femmine, a discrezione delle maestre,mentre i maschietti unicamente di color nero.Tutti gli scolari portavano sul grembiule delle striscioline bianche o azzurre, indicanti a seconda del numero la classe di appartenenza.Nei primi banchi sedevano gli scolari più bravi e puliti, e via via sempre tutti gli altri in ordine decrescente di...merito, fino all'ultimo banco dove sedevano gli "zucconi".La maestra sedeva su una cattedra, posta sulla pedana con due o tre scalini e da lassù dominava la situazione e teneva tutti sotto controllo con l'immancabile bacchetta tanto lunga da arrivare fino al Polo Nord della grande carta geografica appesa alla parete.L'orario scolastico era diviso fra le tre ore del mattino e le due delpomeriggio,con tempo ridotto alle sole ore della mattinata del sabato.Ogni classe era composta da 36- 40 alunni divisi per sesso.Il programma era ben nutrito e seguiva fasi progressive.In prima si scriveva con il lapis pagine intere di aste, quadratini e cerchietti, lettere corsive ripetute fino ad acquisire una perfetta destrezza con le tre righe.La lettura era sillabica e ripetitiva. Il passaggio dal lapis alla penna era sempre traumatico perchè ci si macchiava le mani con l'inchiostro,si spuntavano i pennini,si sbavava la scrittura se non si adoperava bene la carta assorbente.C'era poi il problema delle macchie sui quaderni e il calamaio aveva sempre un equilibrio precario sul banchino.I quaderni erano divisi in "bella" e "brutta", mentre i secondi si riportavano a casa i primi erano ben custoditi nell'armadietto della maestra.Il quaderno con la foderina blu di carta oleata era quello del dettato, mentre quello dei temi era di carta rossa e tutti portavano la scritta "Galanti Aladino,Merceria Cartoleria Gallicano".Tutti i giorni si faceva il dettato, il tema e il problema mentre nel pomeriggio il disegno,la lettura e si ricopiava in bella scrittura dieci dodici volte una frase. Il corredo scolastico era composta in una cartella di fibra o in un sacchetto di tela con dentro i quaderni, i libri, l'astuccio con i pennini, il lapis ed il nettapenne (n.d.r: pezzetto di panno sovrapposto e cucito insieme dove si asciugava il pennino bagnato d'inchiostro) confezionato dalla mamma.In inverno ci portavamo a scuola anche un
Testi di scuola di epoca fascista pezzetto di legno per attizzare la stufa, mentre la maestra teneva sotto la cattedra lo scaldino tiepido.Quando era troppo freddo ci faceva alzare in piedi e ritmare un tempo con le mani e con i piedi per riattivare la circolazione. A volte andavamo in Aula Magna ad ascoltare la "Radio per le scuole" che trasmetteva fiabe, quiz di storia o geografia e letture di romanzi come i "Promessi Sposi" o "Cuore". I momenti più importanti erano sicuramente l'esame di terza elementare dove si sgobbava veramente alle prese con l'italiano, la matematica, la storia e così via.Non parliamo poi dell'esame di ammissione alle scuole superiori da sostenersi a Castelnuovo, Barga o a Lucca dove veniva fatta una severa scelta destinata a pochi fortunati.Per tutti gli altri la fatica scolastica terminava con l'esame di quinta elementare vero e proprio esame di maturità perchè poi si apriva il mondo del lavoro.Per le ragazzine il grembiule della scuola era spesso sostituito dalla grembiule di lavoro della Cantoni (n.d.r: Cucirini Cantoni Coats:fabbrica di filati)dove a quattordici anni entravano come operaie a turni di otto ore a cottimi sfibranti.Questo era il mondo della scuola, nel quale tutti
I quaderni dell'epoca... si aspirava a fregiarsi della fascia di capoclasse almeno una volta, dove si mettevano sulla carta geografica dell'Abissinia le bandierine che segnavano l'avanzata della conquista durante la guerra in A.O.I (n.d.r: acronimo di Africa orientale italiana,denominazione ufficiale dell'impero coloniale italiano,proclamato da Benito Mussolini)" Il brano di Maria è tratto dal libro "Stasera venite a vejo Tere"
la carta geografica dell' Abissinia
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