venerdì 5 dicembre 2014

Una storia fatta di solidarietà lunga 35 anni. La Fiaccolata di Gallicano dall'ingegner Sandro Strohmenger a oggi

La prima cartoline di promozione
alla Fiaccolata 1980
(foto tratta da Daniele Saisi blog)
"Si dovrebbe pensare più a far del bene che a star bene: e così si finirebbe anche a star meglio".
Così diceva Alessandro Manzoni ne "I promessi sposi" e questa frase mi viene sempre in mente quando vedo fare un gesto di umanità, una cosa gentile per il prossimo e penso poi a quella bella sensazione interna di calore e soddisfazione che si ha quando personalmente facciamo un gesto di solidarietà,in quel caso è la nostra anima che è appagata, non il nostro corpo e non mi voglio immaginare il compiacimento e la gioia di chi, in quel lontano dicembre del 1980 organizzò e dette il via ufficialmente alla più grossa gara di solidarietà di tutta la Garfagnana:la Fiaccolata di Gallicano, arrivata quest'anno alla 35a edizione. Ma andiamo un po' a ritroso nel tempo e raccontiamo di quello che fu. Tutto nacque due anni prima nel 1978, quando le classi IV A e IV B della scuola elementare Sirio Poli di Gallicano, insieme alle maestre Alma Saisi e Duse Lemetti si posero una questione non da poco e cercarono nell'intento di farsi dare una risposta di tirare in ballo tutti i mezzi di informazione locali, facendo loro queste imbarazzanti ma giuste domande:
"Siamo i ragazzi di Gallicano delle scuole elementari IV A e IV B: scusate se vi disturbiamo ma abbiamo un problema da risolvere: esiste ancora il bene nel mondo? Per questo vi consultiamo. Perché non pubblicate il bene sul giornale? Noi siamo stufi di male e cerchiamo il bene. Il bene non c'è o non sapete trovarlo?".
La fiaccolata
Era il lontano 1978, erano "gli anni di piombo" tanto per capirsi, era l'anno della strage di Via Fani con il conseguente assassinio di Moro, era l'anno della misteriosa morte di Papa Luciani durato pontefice un solo mese, era sempre il 1978 quando la mafia uccise barbaramente Peppino Impastato,insomma fu un anno di sgomento per tutti, figuriamoci per dei bambini di nove anni. Fatto sta che le risposte dei cosiddetti media furono molteplici, alcune tranquillizzanti, altre insufficienti, altre ancora evasive, ma ci fu una risposta che lasciò tutti a bocca aperta.La questione era arrivata sul tavolo di un nota firma del "Corriere della Sera" Giulio Nascimbeni (n.d.r: giornalista e scrittore, oltre 50 anni di carriera come capo redattore della terza pagina del quotidiano milanese, fu anche direttore della "Domenica del Corriere") che rispose ai ragazzi in un articolo sempre sul "Corriere della Sera" il  20 dicembre 1978:
".... i ragazzi di Gallicano chiedono di sapere dov'è il bene, un valore per cui non usano la maiuscola ma che la sottintende. Forse il bene è molto vicino, più vicino a loro che a noi, fuori dai grandi titoli, invisibile tra le righe del quaderno su cui hanno scritto la lettera. C'è anche un bene nel volere il bene. Altre risposte ci sembrano vuote come gusci. E di più per quanto ci riguarda non ci sentiamo di aggiungere. E' triste dover ripetere quel che scrisse Montale in anni lontani e più oscuri ("Codesto solo oggi possiamo dirti ciò che non siamo, ciò che non vogliamo"), ma la storia è capace di riprodurre smarrimenti, ansie, desolate solitudini."
Sandro Strohmenger ricevuto
da Giovanni Paolo II
I dubbi dei bambini di Gallicano avevano colto nel segno, avevano scosso le coscienze e una risposta a tali dubbi fu data sopratutto da un missionario laico l'ingegner Sandro Strohmenger, l'uomo che dette un senso definitivo a tutta la
manifestazione. L'ingegner Strohmenger (collaboratore dell'O.N.U, candidato poi per il premio Nobel per la Pace) era uno che a 60 anni nel 1973 decise di fare qualcosa di buono per gli altri. I frati cappuccini gli segnalarono le necessità delle loro missioni in Papua Nuova Guinea, da allora costruì ospedali, scuole e chiese e venne a cercare il bene a Gallicano. Così alla ricerca del bene, nel dicembre del 1980 si accese la prima fiaccola (n.d.r:ero presente anch'io, bambino di terza elementare), in Piazza Vittorio Emanuele in Gallicano, con i seguenti obiettivi: gemellaggio con i bambini di Papua Nuova Guinea e lotta contro i tumori.Gli anni passavano e la fiaccolata cresceva sempre di più di anno in anno. Mi rimarrà sempre impresso nella mente il bell'articolo di Giulio Simonini su "La Nazione" nel dicembre 1982:
"Tra poche ore Gallicano spegnerà tutte le sue luci pubbliche, ma non rimarrà al buio. Il paese brillerà ugualmente rischiarato dalle fiammelle di una interminabile fiaccolata.L'ondata che sta coinvolgendo tutta la valle del Serchio,dall'alta Garfagnana a Lucca ha oltrepassato ogni più rosea aspettativa.E' una gara di solidarietà commuovente spontanea e contagiosa che vede uniti tutti gli strati sociali. [...] L'impegno di partecipazione è commuovente e unanime. Da Lucca a Castelnuovo, da Fornaci a Coreglia, da Barga a Bagni di Lucca..."
Il manifesto della Fiaccolata
di quest'anno:
 6 dicembre 2014
Era veramente uno spettacolo, solamente a vedersi,nel buio della notte si poteva ammirare da tutti gli angoli della valle una striscia continua di fiammelle convergere tutte su Gallicano, una gara di solidarietà e partecipazione mai più vista in Garfagnana, che portò al termine di quella terza edizione il consiglio comunale a conferire la cittadinanza onoraria di Gallicano a Sandro
Strohmenger, per i suoi alti meriti morali e civili e per la sua testimonianza di solidarietà verso la comunità gallicanese e nel solito anno grazie anche a Gallicano, fu costruita una scuola per i bambini della Papua Nuova Guinea. Oggi il "miracolo" continua e il 6 dicembre si ripeterà per la trentacinquesima volta. L'arcivescovo Italo Castellani benedirà le fiaccole portando forse con se un messaggio di Papa Francesco. Dimenticavo la cosa più importante! Dal 1979 fino al 2011(non ho ulteriori dati) le somme donate in beneficenza arrivavano a 514 mila 230 €. Che dire..."IL BENE E' CONTAGIOSO PIU' DEL MALE" così diceva Sandro Strohmenger.

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