"Sutura di una ferita minore presso un barbiere" un quadro di Gerrit Ludens |
Alcuni rimedi del Gran Mattioli |
"Per la pleurite dobbiamo prendere una manciata di ortica in polvere e bollirla in un bicchiere di vino rosso e otto once di olio d'oliva, aspettare quindi che tutto il vino si sia consumato, dopodichè bere il succo avanzato".
Fra le altre cause di cattiva salute non dimentichiamoci nemmeno delle fratture e delle molteplici ossa rotte dei contadini garfagnini, spesso queste fratture erano dovute a motivi di lavoro: chi cadeva da un tetto, chi veniva colpito dal mulo e qui si doveva passare sotto le cure dei chirurghi o dei "barbieri" aggiusta-ossa che molto spesso facevano dei disastri irrimediabili, lasciando il più delle volte persone storpie e menomate. Non parliamo poi delle malattie dovute alla sporcizia e al sudicio. Una buona parte della popolazione era colpita da scabbia, rogna, pustole e porcherie del genere. La sporcizia conviveva come un vestito di tutti i giorni ed è bene dire che questo lerciume non era un esclusiva della gente semplice e comune, non era difficile nemmeno trovare delle pulci sotto il vestito di una gran dama. Una conseguenza di questa schifezza portava alle malattie dell'intestino, causate dallo sporco e dalla cattiva alimentazione. Naturalmente è bene sottolineare che al tempo i garfagnini e gli italiani in genere campavano poco, mediamente quarantacinque o cinquant'anni...A conferma di ciò l'uomo cinquantenne di oltre un secolo fa era effettivamente un vecchio e tale Pietrin da Corfino così scrive agli amministratori della Confraternita di Misericordia di Castelnuovo Garfagnana:
"Ho 53 anni di età, gravato da malattie frutto di fatiche, privazioni, miseria e dalla mia vecchiaia. Non potrei più malgrado tutti i miei sforzi, procurarmi quel pane che mi è costato sempre molto caro, mi vedrei ridotto alla più straziante situazione se non mi restasse una speranza nei soccorsi così generosamente elargiti dalla pubblica carità"
Con il tempo nella valle sorsero anche gli ospedali di Castelnuovo Garfagnana e Barga, andare in ospedale diventò un evento ritenuto necessario per ristabilire una condizione di salute o un miglioramento ed era sopratutto una possibilità concessa a tutti, ma prima di questi ospedali vi erano come strutture di sussistenza gli antichissimi hospitali disseminati in tutta la valle che formavano una catena di solidarietà, nati per assistere pellegrini e viandanti destinati nei luoghi santi. Questi ospizi gestiti dai frati accoglievano tutti, anche gli ammalati e i bisognosi e non era come oggi che i ricchi vanno nelle cliniche a farsi curare, chi aveva
Gli ospedali di una volta |
A proposito di medici ducali. In Garfagnana nel XVI secolo agiva per la corte estense (e solo per la nobiltà e i notabili locali) il famosissimo Antonio Musa Brasavola che a quanto pare fu il primo ad eseguire una tracheotomia. In Garfagnana venne più volte per intervenire sui signori nostrali, portandosi sempre dietro i suoi ferri chirurgici artigianali. Oggi i ferri chirurgici sono chiamati "serie chirurgica", avvolti in trousse come se fossero collane di perle. In quei tempi, compreso Brasavola, la chirurgia aggiustava, riparava e come anestetico usava la "spugna sonnifera", ottenuta facendo
vecchi ferri chirurgici |
vecchi rimedi medici |
I tempi cambiamo e per quanto riguarda il campo della medicina e delle cure questo è uno dei pochi casi in cui è impossibile dire "si stava meglio quando si stava peggio"...
Bibliografia:
- Archivio di Stato di Modena
- Misericordie locali
- "Stasera venite a vejo Terè" Gruppo vegliatori di Gallicano. Banca dell'identità e della mnemoria
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