Il momento del lancio |
Il luogo in cui si svolge oggi (e sempre si è svolto) è all'aria
Il campo di gioco: il tiro (Gallicano anni 80) (tratta da Daniele Saisi blog foto di Adolfo Da Prato) |
il raro libro di Rossi di mia proprietà |
Prima di cominciare una partita seria a monte di tutto esisteva un cerimoniale vecchio di secoli, così agli inizi del 1900 a Castelnuovo (in località Carbonaia) il giovedì verso le due quando terminava il mercato cittadino, gli uomini raggiungevano "il tiro"
il momento della scelta della forma (archivio Pascoli.Comune di Barga) |
Qui si vedono bene il tricciolo, la manetta, il briolo e il bracciolo |
Prima di effettuare qualsiasi lancio esiste anche una parte squisitamente tecnica, dove i giocatori controllano le forme di formaggio, le battono con le nocche per verificarne la compattezza e
vengono anche provate sul terreno di gioco per vederne l'equilibratura, viene poi ispezionato anche il rettilineo dove si svolgerà la partita per ravvisare bene quale percorso fare alla propria forma.
Un semplice pari o dispari decide chi inizia per primo:
"L'atleta sorteggiato per primo cinge la forma il più aderente possibile con il "tricciolo" introduce la mano nella "manetta", aggiusta "il briolo" ad una distanza tale da essere strettamente afferrato, alza e abbassa alcune volte il braccio quasi a provarne la perfetta elasticità e si accinge "a sfunare" cioè a lanciare la forma. La folla che nel frattempo vociava e lanciava frizzi come per incanto al grido di "eccola, eccola" sgombra la pista tirandosi ai margini e sgrana gli occhi su tutti i movimenti del tiratore, il quale prima inizia la rincorsa adagio adagio, poi accelera sempre più e giunto alle vicinanze del segno, precedentemente fatto sul terreno e che non deve oltrepassare, spicca un salto e "sfuna" o "scinge" la forma".
Già il salto. Il salto sembra una cosa da poco ma è basilare per una
(Archivio Pascoli-Comune di Barga) |
L'ambiente del tiro Gallicano anni'80 (tratta da Daniele Saisi blog foto di Adolfo Da Prato) |
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I giocatori più forti erano visti come delle vere e proprie star, la loro fama si spandeva per tutta la Garfagnana, ma naturalmente quello che attirava (e attira) di più la gente erano (e sono) le scommesse, la possibilità di racimolare un bel gruzzoletto la faceva da padrona e si puntava dalle piccole somme a somme ben consistenti su questo o su quel giocatore, allora a quel punto la trepidazione saliva di partita in partita e l'agitazione si sentiva nell'aria, speranza e timore erano i sentimenti che prevalevano e di li a poco gli animi si sarebbero sicuramente surriscaldati (aiutati da qualche bicchiere di vino) e non era difficile che al culmine della partita ci fosse qualche contestazione sulla sua regolarità ed allora ecco che scoppiava la baruffa e il passo dalla baruffa alla rissa era breve... Era proprio per questi motivi che nei tempi andati il gioco era stato proibito. Nel 1605 a Camporgiano era stato ordinato che:"per evitare li scandali ed ogni altro buon rispetto, nessuna persona terriera o forestiera aderisca, ne presuma tirar trottole di legno". Infatti certe volte quando le competizioni si svolgevano all'interno dei paesi capitava spesso e volentieri che le forme urtando sui muri delle case si rompessero ed allora in alcuni casi erano sostituite con forme di legno. Comunque sia anche Gallicano nel 1668 ribadì il suo no a questo sport: "Per l'avvenire s'intende sia proibito nel Castello di Gallicano e suo territorio ad ogni persona di tirar formaggio, girella, ecc per le strade o altrove senza licenza del signor Commissario, pena di due scudi d'oro per uno". A Vergemoli
Ancora oggi in certe occasioni speciali si tira la forma nei paesi |
qualsiasi gioco, e soltanto potranno esercitarsi i permessi della legge, ultimate però le funzioni ecclesiastiche della sera".
Insomma come vedete il tiro della forma per la Garfagnana non è un semplice passatempo, ma è un qualcosa che è intimo, vivo e palpitante e per chi non ha mai visto o vissuto l'ambiente del "tiro" consiglio di farci un salto, almeno una volta, scoprirete tutti i sentimenti del genere umano...
Bibliografia:
- "Usanze, credenze, feste, riti e folclore in Garfagnana" di Lorenza Rossi edito dalla Comunità Montana della Garfagnana- Banca dell'identità e della memoria, anno 2004
- "Folklore garfagnino (il tiro della forma)" di Alcide Rossi edito Leo S. Olschki Firenze, anno 1967
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