mercoledì 25 novembre 2015

Il Ponte della Villetta storia tormentata di un simbolo garfagnino

Il Ponte della Villetta (foto di Aldo Innocenti)
Ci sono dei monumenti al mondo che appena li vediamo ci vengono immediatamente in mente le loro città di appartenenza, sono praticamente dei biglietti da visita,dei veri e propri simboli a memoria perpetua, che dire, vedi il Colosseo e pensi a Roma, la Statua della Libertà è un emblema di New York, così come la Torre Eiffel per Parigi... e per la Garfagnana? A voi cosa viene in mente ? Molti risponderanno il Ponte del Diavolo che tanti considerano la porta della Garfagnana, d'accordo è vero, ma geograficamente parlando non è un monumento "purosangue", altri penseranno allora alla Rocca Ariostesca di Castelnuovo,bella si, ma più che altro direi che è il simbolo della cittadina stessa. In compenso c'è un'opera che a mio avviso racchiude tutti gli aspetti che fanno di questo monumento l'icona della Garfagnana, questo è: il Ponte della Villetta. Il Ponte della Villetta ha tutto:bellezza, storia,imponenza, per non parlare poi della
L'inizio della sua
costruzione
difficoltà avute nel realizzarlo e come se non bastasse inoltre è incastonato in un magnifico paesaggio. Ecco, oggi vi parlerò di questa infrastruttura. Un semplice ponte della ferrovia mi direte voi!? No! Io direi un vero e proprio monumento, per di più anche visitabile, dato che sul lato sinistro del ponte c'è anche un camminamento per attraversarlo a piedi (occhio ai treni naturalmente !!!). 
Incominciamo quindi 
a raccontare la sua storia. Tutto ebbe inizio 15 anni prima di intraprendere la sua costruzione. Siamo al 25 luglio 1911 e il treno dopo mille peripezie e agognate speranze arrivò a Castelnuovo Garfagnana 
(leggi http://paolomarzi.blogspot.it/2015/07/25-luglio-1911) e li subito si fermò, era ancora lunga la storia e la strada che doveva percorrere questa ferrovia, dovevano passare ancora molti anni prima di arrivare al capolinea opposto di Aulla, molti furono gli intoppi, vuoi la solita burocrazia, vuoi l'inizio della I guerra mondiale e infine il tremendo terremoto del 1920 misero a dura prova la realizzazione del sogno garfagnino.Ma ormai tutto era deciso "questo matrimonio si doveva fare", la ferrovia andava completata e così fu fatto (anche se a "pezzi e bocconi").Si arrivò così al 1926, finalmente si era raggiunta una
Gli archi in costruzione
certa pace e tranquillità sotto tutti i punti di vista e si ricominciò a pensare alla strada ferrata garfagnina. Le difficoltà furono immediate e sorsero sulla conformazione del nostro territorio che nel tempo impegnò particolarmente ingegneri e costruttori, ma questi ostacoli non fermarono la loro volontà dando vita a spettacolari strutture proprio come "Il Ponte della Villetta", realizzato per ovviare alla profonda valle creata dal fiume Serchio tra le stazioni di Villetta-San Romano e quella del Poggio.Vide da subito impegnate centinaia di maestranza in un opera ciclopica per quei tempi lontani. Il ponte venne costruito in
In costruzione
tre anni (1926-1929), e costerà alle casse dello Stato poco più di cinque milioni di lire ( per l'esattezza 5.100.000 mila lire ) ma si dovranno attendere ancora altri undici anni per assistere alla sua messa in opera, dato che il 21 agosto 1940 con grande solennità e pomposità fascista fu inaugurato il tronco Castelnuovo- Piazza al Serchio (anche se bisogna dire che il tratto era già in funzione da qualche anno... ma era stato dato in concessione alla Società Nord Carrara per il trasporto del
Le impalcature in legno
marmo). I suoi numeri ancora oggi sono strabilianti: 410 metri di lunghezza, per oltre 50 metri di altezza si staglia nella Valle del Serchio esibendo di fatto le sue 13 arcate a tutto sesto da 25 metri più una da 12 metri, ponendosi come importanza nel suo genere come il ponte in muratura più alto d'Europa. Oggi molti potranno pensare che nulla di tutto ciò sia così grandioso paragonato alle costruzioni moderne, ma se si riflette sulle tecniche costruttive di quel tempo dove le armature e le impalcature erano interamente in legno si capisce la complessità dei lavori. In origine il ponte nelle arcate centrali contava altri tre archi di rinforzo che il destino amaro nella successiva ricostruzione ebbero a sparire. Infatti la storia di questo
Cerchiate in rosso le tre arcate basse non
ricostruite dopo i bombardamenti
monumento non finisce qui, arriveranno pagine buie e le mine della II guerra mondiale non risparmieranno come fu per altri ben più famosi monumenti una tragica sorte a questa opera. Prima ci provarono gli americani, nel pomeriggio del 18 maggio 1944 una piccola formazione di aerei inglesi ed americani presero di mira il ponte effettuando ripetuti bombardamenti e mitragliamenti, per fortuna non ci furono vittime nel piccolo borgo della Sambuca e nemmeno il ponte subì grossi danni, ma questo non fu che solo il primo bombardamento, da novembre ogni giorno solitamente verso le otto di mattina la
Il ponte dopo la distruzione
 dalle mine tedesche
solita formazione di aerei sganciava la dose quotidiana di bombe sul ponte, ma il Dio dell'arte e del bello proteggeva la sua creatura e la struttura non fu mai centrata dai bombardieri alleati, l'unica volta che una bomba andò a segno non esplose rimbalzando per diversi metri sui binari causando solo il crollo dei muretti laterali.Ma niente e nessuno poté fare niente quando nella metà dell'aprile 1945 le truppe tedesche per proteggersi la ritirata sul fronte della Linea Gotica decisero
Il ponte durante la seconda ricostruzione:1947
inesorabilmente di minarlo e di farlo saltare in aria. Alle 22:30 una raffica di mitra avvertì le popolazioni vicine di tenersi alla larga dalla zona, pochi secondi dopo un grosso boato rimbombò per tutta la valle e una grossa nube di polvere nei cieli di Garfagnana annunciò la distruzione del

ponte.Le tre arcate centrali crollarono e a causa dell'indebolimento strutturale ne caddero altre due. Ancora oggi se diamo un'occhiata al letto del fiume sottostante si possono ancora vedere i resti del ponte caduto in quel maledetto 1945. Ma niente fu perduto, la vita ricominciava e subito nel 1946 a guerra finita prese il via la ricostruzione delle
Oggi è ancora li bello più che mai.

molte opere danneggiate, fra le priorità ci fu proprio il Ponte della Villetta, i lavori per la sua riapertura cominciarono nel dicembre 1947.
Oggi è ancora li, bello più che mai, simbolo di una Garfagnana sempre pronta a rinascere.

4 commenti:

  1. Mi piacerebbe sapere qualcosa dell'ingegnere che lo ha realizzato. Grazie. Elio Borghesi

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    1. Caro Elio, mi dispiace ma io non ho notizie dell'ingegnere che costruì il ponte. Niente certezze, solo leggende. Ciao Elio.

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  2. Dietro la vicenda del costruttore ho sempre sentito dai miei genitori strane storie...meglio non rivangare il passato. Ciao!

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  3. Salve. Anche io ho sempre sentito dire dai miei nonni che nelle tre nuove arcate costruite dopo la guerra si nascondono molti segreti e leggende sulla loro costruzione e sulla fine dell'ingegnere che le progettò. Quando, ormai tanti anni fa, da ragazzetto, cercai dei chiarimenti, e indagai, venni a sapere cose è meglio non sapere. Elio Borghese, come ti hanno già detto, quel che è stato è stato, non rivanghiamo il passato. Buona serata. Franco Valdrighi.

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