Bambini che "giocano" con un carro armato |
orfani e a quelli che non successe niente di tutto questo rimasero nell'anima e negli occhi immagini e sensazioni che nessuno dovrebbe mai nè vedere nè provare, per tutti questi il destino riservò in ogni modo un unica conseguenza, quella di non far tornare mai più i giorni della spensierata gioventù, sobbarcandosi da subito di enormi e insopportabili fardelli. Cercando e ricercando addirittura non si riesce nemmeno a trovare il numero dei bambini morti per guerra dal 1940 al 1945, sono inglobati nel numero totale delle vittime, di loro si sono perse le tracce e la memoria. Ma siccome la storia è anche memoria ecco allora come non ricordare Virgilio di otto anni di Nicciano (comune di Piazza al Serchio) morto sotto i bombardamenti insieme alla mamma Bertei Vittoria nell'inverno 1944, oppure è impossibile non rammentarsi di Pierluigi Bernardi bimbo di Treppignana (comune di Fosciandora) di età indefinita morto a causa di una granata esplosa. Non scordiamoci nemmeno di Giuliano Nardini di quattro anni che nella famosa battaglia di Sommocolonia muore in braccio alla madre colpito da una raffica di mitra provenuta da chissà dove e sempre nell'inverno di quel maledetto 1944 intere famiglie furono falcidiate sotto le bombe dei temibili cacciabombardieri alleati Thunderbolt, schiere di innocenti fratellini rimasero sotto le macerie dei bombardamenti che in quel drammatico 28 dicembre colpirono implacabilmente tutta la Garfagnana. Fu colpita così inesorabilmente la piccola frazione di Pontecosi (comune di Pieve Fosciana)dove incredibilmente morirono ben otto persone appartenenti alla famiglia Guidi, fra i quali i piccoli Michele di anni dieci, Francesco di nove, Maria Grazia di tre, e Pietro di un anno, di tutto il nucleo familiare rimase viva la sola madre(pensate lo strazio !!!). La stessa sorte il solito giorno colpì Cascio (comune di Molazzana)e la famiglia Prontelli, oltre al babbo e alla mamma rimasero senza vita anche i figli Davide di quattordici anni, Varno (?) di quindici, Gisella dieci, Sandro otto, Aurora sette e Loredano di due anni, in più le cuginette Carla di otto e Nada di due e che dire poi dei fratellini Kurt (di quattro anni) e Liliana Urbach di appena quindici mesi? Questi erano bambini ebrei deportati dall'Austria a Bagni di Lucca e morti poi nell'inferno di Auschwitz. Naturalmente questi nomi non sono che una goccia nel mare dei bambini morti per causa bellica in Garfagnana e se mi è concesso a futura memoria e in rappresentanza di tutti i bambini della valle periti in tutte le guerre vorrei ricordarne una su tutti: Ada Cassettari. Di questa bambina si ha una memoria precisa nel diario dell'allora tenente della Divisione Monterosa Cesare Fiaschi appartenente al Gruppo Artiglieria Bergamo. Si racconta in questa pagina di diario della ritirata delle forze tedesche e italiane dopo quella battaglia che passerà alla storia come la "battaglia di Natale"(per la storia della battaglia leggi: http://paolomarzi.blogspot.it/2014/12/il-piu-tragico-natale ) ma anche conosciuta con il nome in codice (tedesco) Wintergewitter (ovverosia Tempesta d'inverno). Nei giorni a ridosso del Natale ci fu una grossa offensiva delle forze dell'Asse che
Barga bombardata |
-Giorno 30 dicembre 1944
Prosegue ininterrottamente l'offensiva aerea. Gli americani vogliono far pagare a caro prezzo il successo dell'operazione Wintergewitter che, dati i mezzi di cui dispongono, li ha non poco ridicolizzati. Cacciabombardieri spezzonano e mitragliano la zona dove sono alloggiate le salmerie della linea pezzi della nostra batteria. Terminata l'incursione ricevo telefonicamente notizia dal sergente Rabitti loro comandante, che non vi sono state perdite. Felice scendo di corsa le scale per recarmi al piano terra e comunicare agli uomini la buona notizia, ma alla porta d'ingresso della costruzione incontro una giovane donna con un bambino in braccio. La mano destra della donna che sorregge la testa del piccolo è sanguinante e il bambino ha la testa sfracellata. La ragazza tutta coperta di sangue è venuta da chi sa dove per cercare soccorso. E' in stato di shock, certamente non si è resa conto che il bambino è morto. Questa improvvisa, inaspettata visione mi fa passare in un istante da uno stato di contentezza ad uno stato di sconvolgente
famiglie in fuga dai bombardamenti |
Il piccolo bambino di cui si parla non era un maschietto, ma bensì una dolce femminuccia, era appunto Ada Cassettari figlia di Carlo e di Regoli Silvia, la giovane madre che la teneva in braccio. Ada aveva appena due anni e morì in località Tineggiori (nel comune di Fosciandora) il 30 dicembre '44 dopo un violento bombardamento e mitragliamento aereo. Una scheggia attraversava così il braccio della mamma che la sosteneva, conficcandosi nella testolina della povera piccola.
Così diceva Charles Summer un lungimirante politico della metà del 1800:
"Datemi il denaro che è stato speso nelle guerre e vestirò ogni uomo, donna o bambino con un abbigliamento dei quali re e regine saranno orgogliosi. Costruirò una scuola in ogni valle sull'intera terra. Incoronerò ogni pendio con un posto di adorazione consacrato alla pace"
Fu terribile. Allora io avevo cinque anni, no0n vivevo in Garfagnana ma nella bassa veronese, che poco tempo dopo divenne retrovia del fronte. Ho ricordi dolorosi di quell'epoca, ricordi che non mi hanno mai abbandonato. Nel 2005 li ho raccontati in libro, El butin.
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