mercoledì 4 maggio 2016

Come erano le fiere in Garfagnana alla metà del 1800. Meraviglie mai viste...

L'inverno è finito, le giornate uggiose cominciano ad essere un
fiera del bestiame
triste ricordo e quindi basta con le noiose serate passate sotto un plaid a guardare delle deprimenti trasmissioni televisive, comincia finalmente la bella stagione, il periodo dello svago, delle feste e delle fiere. A proposito di fiere,che cosa c'era di più atteso che un evento come una fiera per un bambino? Nei miei ricordi di bimbetto fiera voleva dire regalo e dolciumi. Sì, perchè in ogni fiera che si svolgeva nel mio paese la nonna, la mamma o chicchessia sicuramente mi avrebbe regalato il giocattolo preferito che avevo visto 
la mattina di buon ora alla bancarella dei giochi, però a condizione imprescindibile di andare a messa e fare comunione. Dopodichè a fine messa tutto il parentado andava a pranzo dalla nonna, ci si rimpinzava a più non posso e poi di corsa fuori, si andava quindi a comprare il sospirato giocattolo,di conseguenza non poteva nemmeno mancare una capatina dal "chiccaio" per l'acquisto di qualche dolce leccornia: i brigidini, "i sigari" o magari il croccante e sicuramente ed immancabilmente sarebbe avanzato anche qualche lira per le autoscontro del Bisio. Questa brevemente era la mia fiera, ma le fiere nella valle esistono da secoli e allora andiamo a vedere com'era una fiera garfagnina nella metà del 1800.Un tuffo in un qualcosa di magico e poetico,fatto di antichi sapori e di immagini che sembrano uscite dalla macchina del tempo. 
La prima (forse) e la più importante fiera della valle era quella di
Niccolò III D'Este
Castelnuovo Garfagnana che si svolgeva a settembre. Fino agli anni precedenti all'unità d'Italia questo tradizionale mercato mantenne inalterate le sue caratteristiche prettamente commerciali,pensiamo fra l'altro che questa manifestazione risale addirittura al 1430 quando Niccolò III D'Este dette il benestare per il suo allestimento. Lo scopo della manifestazione era quello di riunire, nella prima settimana di settembre tutti i migliori commercianti di bestiame e di prodotti agricoli provenienti da tutta la Garfagnana e dalle zone limitrofe, qui si vendevano o si scambiavano prodotti, si discuteva di nuove merci o di semine. Il cambio radicale ci fu verso il 1850 quando gli organizzatori della fiera, al fine di richiamare quanti più visitatori ed operatori possibili, decisero di arricchire il mercato con divertimenti ed iniziative che coinvolgevano la cittadinanza e le associazioni di volontariato. All'inizio naturalmente si partì a piccoli passi, furono realizzate piccole cose, fatte comunque con grande entusiasmo e poca spesa grazie ad artisti locali. Man mano che gli anni passavano la cosa cominciò a prendere mano diventando di fatto la fiera più importante del Ducato (n.d.r: dopo Modena) tanto da richiamare artisti di strada di ogni sorta da tutta Italia. Sulla scrivania del sindaco giunsero numerosissime richieste, risale al 28 maggio 1850 la lettera di tale Napoleone Bigazzi di Milano che chiedeva il permesso di "mettere una baracca in tela sulla Piazza del Mercato per eseguire esercizi ginnici", stessa richiesta faceva anche Emilio Barbieri di Bologna che nell'agosto del 1858 pregava le autorità di " concedergli (come è stato negli anni decorsi) di poter chiudere un

Circo sulla piazza del bestiame nei giorni di fiera e presentare al rispettabile e colto pubblico anche esercizi ginnici". Naturalmente gli spettacoli di atletica andavano per la maggiore, ma molte richieste erano per eseguire il "ballo della corda" (n.d.r: una variante della quadriglia): "Da trent'anni circa veniva annualmente per la fiera di settembre in questa città- scriveva così un certo Gaspero Petreria di Livorno detto "il Diavoletto"- ed esercitava il ballo della corda nella così detta piazza del Crocefisso. Essendo anche quest'anno ritornato implorerebbe dalla Bontà della Signoria Vostra Illustrissima lo stesso permesso gratuito come fu per lo passato" così anche Giuseppe Tonini da Pisa: " Desideroso di recarsi in questa Città per la prossima fiera di settembre per eseguire con la compagnia di cui sono direttore,balli di corda e giochi di ginnastica nella Piazza del Crocifisso". Per accogliere le centinaia e centinaia di persone che venivano da tutta la valle e anche fuori regione occorreva variare anche le esibizioni e più singolari e curiose erano e più sicuramente avrebbero avuto successo è il caso di Michele Mazzoleni di Bergamo che nella fiera del 1876
Esercizi ginnici
presentò:"destro fisico e proprietario di una raccolta di uccelli ammaestrati ad eseguire diversi giuochi" oppure le richieste del violinista Gaetano Pucci di Livorno nel 1857 che voleva dare "accademia strumentale nella fiera di Domenica" e pregava che gli fosse concessa la sala comunale. Ma su tutte svettava la meraviglia delle meraviglie e quella fiera del 1868 rimarrà nella memoria dei garfagnini per molti anni.Fu un vero evento quello che Gaetano Ambrogini propose in quella memorabile fiera, fece vedere immagini che i garfagnini mai avevano visto in tutta la loro vita. Quella del "Gabinetto Panoramico" fu un vero incanto che così si descriveva nella sua presentazione "In esso si osservano dei nuovi ritrovati dell'arte fotografica e quadri ottico-plastici- ottico cosmografici, ottico- panoramici, che destarono ovunque grande meraviglia, specialmente per vedute di battaglie con macchine Alletescop all'ultima perfezione- così continuava il volantino- Si osserva il mondo in miniatura, da un polo all'altro, dalle più ridenti sponde del Nilo ai ghiacci eterni della Siberia, le più alte montagne, le rovine degli antichi monumenti,i più preziosi palazzi, tutto sarà dato vedere come pure i misteri di Londra,Parigi e Berlino dove si scoprirà la vita intima delle famiglie, dalle più aristocratiche alle più umili abitatrici di meschine capanne. Bisogna vedere per credere che tutto questo viene rappresentato in grandezza naturale, rilievo e colorito naturale, quanto un personaggio il più grande, non troverebbe meglio col spendere una vistosa somma". Immaginate voi la meraviglia che poteva essere per persone che a malapena e con difficoltà si spostavano da un paese all'altro.  Insomma gli anni passavano e la fiera aveva sempre più una buona riuscita, le richieste di partecipazione giungevano da ogni parte d'Italia, segno che la manifestazione aveva ormai un successo nazionale, infatti le associazioni furono coinvolte ancor di più con il compito di

reperire fondi e programmare al meglio i festeggiamenti e i giochi a sostegno delle attività commerciali. Ecco allora un programma degli eventi del 1895 fatto dalla Società Operaia, praticamente nasceva quella che ancora oggi  è meglio conosciuta come "la Settimana del Commercio" che grosso modo si svolge nel solito periodo.
L'albero della cuccagna
L'inaugurazione avvenne il 31 agosto alle ore 19 e fu aperta con l'esibizione della locale filarmonica in Piazza Umberto I a seguire avvenne una pesca di beneficenza.Il primo settembre fu un susseguirsi di concerti molto apprezzati dai visitatori, mentre il giorno successivo l'entusiasmo salì alle stelle per una corsa di asini con tanto di fantini. Giochi divertenti furono organizzati anche per il tre settembre con un appassionante corsa nei sacchi, mentre per il quattro si svolse un interessante corsa di velocipedi. Per la chiusura il sette settembre furono fatte le cose in grande quando si innalzarono diversi palloni aerostatici costruiti con spicchi multicolori. Ma per tutta la settima la vera attrazione fu l'albero della cuccagna. Si trattava di un lungo palo accuratamente unto e scorticato innalzato sulla piazza principale del paese e sormontato da una struttura circolare su cui si trovano appesi i salumi e i formaggio più belli e appetitosi.L'obiettivo è raggiungere i premi sulla vetta del palo che diventeranno così indiscussa proprietà del coraggioso giocatore. Un affermazione questa che al tempo aveva doppio significato: di aver fatto un impresa quasi impossibile ma sopratutto  perchè portare a casa  un bel prosciutto in periodi di magra equivaleva a una vera e propria festa in famiglia.Le gare erano seguitissime e le grasse risate degli spettatori risuonavano in tutta la piazza, specialmente quando il disgraziato concorrente che si era cosparso le mani e il petto di calcina in polvere scivolava miseramente a terra ad un passo dalla vittoria. 
Non resta quindi che dire ...buona fiera a tutti!!!

L'articolo trae notizie da uno studio della Signora Lorenza Rossi in collaborazione con la Banca dell'Identità e della Memoria

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